Cultura e Spettacoli

I veri geni sono "Inseparabili" dalle loro ombre

Su SkyArte riparte la serie dedicata alle storie dei grandi personaggi raccontate da Carlo Lucarelli

I veri geni sono "Inseparabili" dalle loro ombre

Ombre e ossessioni, personaggi celebri sotto la luce e, a pochi passi mentali se non fisici, persone in chiaroscuro, anonime eppure capaci di condizionare (o di sconvolgere) la vita dei primi. Torna su SkyArte da lunedì 17 febbraio in prima serata per otto puntate Inseparabili. Vite all'ombra del genio, il format scritto e condotto da Carlo Lucarelli, realizzato da Bottega Finzioni, narrato con la consueta abilità in una cornice suggestiva come i saloni di Palazzo Berzieri e Palazzo dei Congressi a Salsomaggiore Terme. John Lennon e il suo killer Mark David Chapman; Marlon Brando e suo figlio Christian; la gemella fantasma dello scrittore Philip K. Dick; Marvin Gaye e suo padre, l'uomo che lo avrebbe ucciso; l'attore ungherese Bela Lugosi e Dracula, il personaggio che segnerà tutta la sua vita e la sua carriera... Tra queste storie inquietanti e ipnotiche Carlo Lucarelli si muove con l'ausilio di immagini e video e ricorda allo spettatore una cosa su tutte: che il genio non appartiene mai solo a sé stesso, trascina dietro di sé un mondo di persone (o fantasmi) che lo guardano, lo amano e possono anche odiarlo. «Cerco di raccontare storie anche conosciute, su personaggi molto conosciuti, ma offrendo un inedito punto di vista». La prima puntata del 17 febbraio si intitola Essere John Lennon e parte proprio dall'inafferrabile figura di Mark David Chapman, l'uomo che l'8 dicembre 1980 alle 22.50, di fronte al Dakota Building a due passi da Central Park, sparò cinque colpi di pistola contro l'ex Beatle. «Chapman era un fan dei Beatles, ma la vita lo portò, tra pochi successi e molte delusioni, fino a gestire una Ong religiosa protestante spiega il conduttore . Con queste nuove convinzioni l'uomo fu ferito dalle parole di Lennon nella celebre canzone Imagine, dove immaginava un mondo senza religioni. E cominciò a pensare un mondo senza John Lennon. C'era anche invidia, certo. La cosa che mi faceva imbestialire di più, diceva, era che lui avesse sfondato, mentre io no. Ero un nulla totale e il mio unico modo per diventare qualcuno era uccidere l'uomo più famoso del mondo. Prima provò a suicidarsi, non ce la fece, finì per sposare una ragazza giapponese, proprio come John. Poi in un libro scoprì che Lennon viveva a New York. La sua ossessione lo portò davanti al Dakota Building».

Un anno di lavoro, dalla selezione delle storie alle riprese alla post-produzione: «La buona regola, per la scelta delle storie è che noi stessi dovevamo stupirci», spiega Lucarelli.

La seconda edizione di Inseparabili è il proseguimento di una formula che avrà, con ogni probabilità, sviluppi futuri: «La collaborazione con SkyArte per me è una fortuna conclude Lucarelli Non solo è uno dei canali preferiti dalla mia famiglia, quini faccio un figurone a casa, ma con loro godo di una totale libertà nell'uso di strumenti e nelle possibilità di esplorazione».

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