Cultura e Spettacoli

Indagine incantata sulla sconosciuta ritrovata nella Senna

In un ricordo recuperato dai suoi anni di studente, Guillaume Musso ha ritrovato un romanzo di Louis Aragon, Aurélien

Indagine incantata sulla sconosciuta ritrovata nella Senna

In un ricordo recuperato dai suoi anni di studente, Guillaume Musso ha ritrovato un romanzo di Louis Aragon, Aurélien. Nel libro, Aragon scrive che Berenice somiglia alla maschera della sconosciuta della Senna, una figura che suggerisce a Musso - l'autore di L'uomo che credeva di non avere più tempo (Sonzogno), La ragazza di Brooklyn e La vita è un romanzo (entrambi La nave di Teseo) - l'idea di una donna ritrovata nuda e senza memoria di ciò che le sia accaduto, ai giorni nostri, nella Senna. È da qui che parte il nuovo romanzo di uno degli autori francesi più venduti: La sconosciuta della Senna (traduzione di Sergio Arecco, La nave di Teseo, pagg. 336, euro 20), noir urbano dai toni profondi e accattivanti. Nel romanzo di Musso tutto prende avvio da una chiamata dell'infermeria della polizia, che annuncia il ricovero di una giovane donna amnesica, che la Brigade Fluviale ha ripescato dalla Senna: è il 21 dicembre, la notte è di nebbia e il tempo da lupi, la ragazza arriva viva al Pronto Soccorso e poi scompare, senza lasciare traccia. Ma Roxane, la poliziotta che prende a cuore il caso e che fa parte dell'«Ufficio Affari non convenzionali» - un'etichetta come un'altra per tenerla fuori dai piedi e dalle inchieste importanti - oltre ad essere appassionata di musica classica è una gran testarda: ama tutto ciò che «viene da lontano» e sospettiamo che dietro di lei si nasconda un alter ego di Musso animato dal suo stesso incontenibile spirito investigativo dell'animo umano. Cerca, Roxane: cerca chi ha avvisato la Brigade Fluviale, manda ad analizzare un campione di DNA: quella donna era una pianista tedesca, Milena Bergman. Una musicista famosa. Così famosa che Roxane non tarda a scoprire che in teoria era una donna morta: un anno prima, in un incidente aereo. Si aprono qui gli spazi immaginativi tipici di Musso, in cui trovano collocazione le domande che hanno dato fama a Simenon, Modiano, Manchette: chi sono i vivi e chi i morti, come riconosciamo il loro valore e come veniamo davvero in contatto con loro? E soprattutto, è possibile davvero sapere chi si nasconde dietro ai nostri gesti e alle nostre storie? Solo uno scrittore può unirsi a Roxane nell'impresa ed è Batailley, l'ex fidanzato di Milena. La coppia procederà tra segreti e mascheramenti verso un finale seducente quanto una delle sue tante fonti di ispirazione, Jean-Paul Belmondo.

Per inciso: la vera annegata, quella richiamata da Aragon, è al centro di una delle più struggenti leggende su Parigi: alla fine dell'Ottocento il corpo della donna viene portato all'obitorio della capitale francese ed è talmente seducente che l'impiegato che se ne occupa viene letteralmente soggiogato dal misterioso sorriso di quello splendido cadavere. Al punto che decide di farne un calco da cui ricava una maschera in gesso: quella maschera sarà, per i bohémiens del primo Novecento, un simbolo e un culto, prima icona letteraria che sopravviverà fino agli anni Trenta e poi modello per i manichini in uso ai soccorritori americani, tanto che si parlerà di lei come della «donna più abbracciata del mondo».

Il primo titolo, poi bocciato, che Musso avrebbe voluto dare a questa sua ultima prova.

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