Il Jova Beach Party chiude col botto

Il Jova Beach Party è stato un gran successo. Jovanotti, con oltre tre ore di concerto, ha centrato l'obiettivo

Il Jova Beach Party chiude col botto

Alla fine, missione compiuta. In oltre tre ore di concerto Lorenzo Jovanotti è arrivato all’obiettivo: andare oltre al semplice concerto. Il Jova Beach Party è andato in scena per l’ultima volta stasera 21 settembre a Linate. L’aeroporto è momentaneamente chiuso e il sindaco Beppe Sala ha dato il permesso di trasformarlo per un giorno in una enorme arena. Oltre novantamila persone, un colpo d’occhio impressionante. Il Jova Beach Party è iniziato nel primo pomeriggio, mentre la gente stava ancora arrivando a piedi sotto un sole che celebrava la fine dell’estate, quasi un caloroso benvenuto all’autunno. Chi ha invece dato un addio al tipico rituale del concerto è stato proprio Jovanotti, capace tra l’altro di stare sul palco più o meno per dieci ore di fila, dalle 15 a quasi mezzanotte. Prima interagendo con gli altri ospiti di questo gigantesco party e poi giocando in prima persona.

Nel pomeriggio è salito sul palco di Bombino, strepitoso chitarrista nigeriano, poi ha invitato la presidente del Wwf (che ha collaborato a questo tour), poi è salito in scena con Takagi&Ketra, poi ha improvvisato dj set, piccoli comizi, semplici battute da osservatore esterno. Insomma, è stato il maestro di cerimonie dell’evento musicalmente più sorprendente dell’estate, oltre che uno dei più seguiti, visto che si è concluso con circa 570mila spettatori. Ma il momento centrale è stato quando Lorenzo Cherubini ha portato in scena Jovanotti. Tre ore abbondanti.

È arrivato “irrompendo” nel dj set di Benny Benassi e poi ha lentamente ma chiaramente “destrutturato” la forma concerto. Partendo con “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang” ha iniziato un’alternanza di canzoni e dj set, di battute e improvvisazioni. Da Ciao Mamma a La notte dei desideri. E poi gli ospiti. Sono arrivati Takagi&Ketra con Tommaso Paradiso (alla sua prima uscita pubblica dopo la separazione dai Thegiornalisti) per una versione di “La luna e la gatta”. “Manca l’altro barbudo, ossia Calcutta, ma solo perché è in giro per concerti”, ha detto Jovanotti.

E ancora Salmo alla batteria per L’ombelico del mondo e molto convincente proprio con Jovanotti in ‘90 minuti’. Infine un duetto spaziale con Luca Parmitano in orbita nella stazione Iss: insieme hanno stravolto una Non m’annoio mai così realistica.

Insomma, al termine di un tour bombardato dalle critiche (esagerate) degli ambientalisti, Jovanotti ha fatto la missione impossibile: cambiare i connotati alla solita procedura del concerto sempre identica a se stessa. E il pubblico, alla fine stanchissimo, ha apprezzato perché alla fine un po’ di vera novità fa bene al regno delle finte novità, cioè il pop.

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