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Katy Perry condannata: la canzone Dark Horse è un plagio

Un tribunale della California ha condannato la popstar: il brano, secondo singolo più venduto nel 2014, è stato copiato dalla canzone del 2008 di un rapper cristiano

Katy Perry condannata: la canzone Dark Horse è un plagio

Katy Perry è colpevole di plagio. Un tribunale di Los Angeles ha condannato la popstar californiana per aver copiato la canzone Dark Horse, secondo singolo più venduto nel 2014, dal brano Joyful Noise del rapper cristiano Marcus “Flame” Gray. Ora il giudice dovrà stabilire l’entità dei danni che la cantante dovrà versare al collega e agli altri due autori del pezzo, Emanuel Lambert e Chike Ojukwu.

Gray ha intentato causa alla Perry per violazione del copyright cinque anni fa, sostenendo che la popstar e i suoi produttori hanno rubato un riff chiave di 16 secondi dalla loro Joyful Noise. Con il suo mashup di pop, trap e hip hop realizzato in collaborazione con il rapper Juicy J, Dark Horse è poi finita sull’album Prism, ha vinto numerosi premi (tra cui l’MTV Video Music Award per il miglior videoclip femminile) ed è balzata in testa alle classifiche in Canada, Stati Uniti, Regno Unito, Svezia, Olanda, Nuova Zelanda, Venezuela e altri venti Paesi. Oltre ad una candidatura ai Grammy, la canzone è stata cantata dalla Perry durante l’Halftime Show del Super Bowl nel 2015.

La difesa di Katy Perry non convince i giudici

Nonostante Katy Perry abbia sempre affermato di non aver mai sentito prima il brano di Gray, la difesa ha ammesso che alcuni collaboratori della cantante (tra cui il produttore Dr. Luke) le avevano portato dei brevi sample strumentali per ispirarle la composizione di Dark Horse. I legali della popstar sostengono tuttavia che gli elementi del riff sono così “basici” da essere disponibili a qualsiasi autore di canzoni. “Stanno cercando – dichiara l’avvocato Christine Lepera, come riportato dall’APdi possedere gli elementi fondamentali della musica, l’alfabeto che dovrebbe essere disponibile a tutti”.

Non la pensano così le sei donne e i tre uomini della giuria, che hanno trovato il ritmo pulsante e il riff centrale di Joyful Noise abbastanza originali da essere protetti da copyright. Perry, già alle prese con i gossip per la sua relazione con Orlando Bloom, ha testimoniato al processo ma non è comparsa in tribunale al momento della sentenza. La popstar è stata persino protagonista di un simpatico siparietto: quando gli avvocati dell’accusa hanno avuto problemi tecnici nel far partire Dark Horse in aula, la Perry si è proposta di eseguirla dal vivo.

Purtroppo per lei, non è servito.

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