Pillole reali

Da "sfascafamiglie" a Regina consorte: la parabola ascendente di Camilla

Dal primo incontro con il principe Carlo al rapporto complicato con la regina Elisabetta: la storia di Camilla Shand e della sua ascesa nella royal family

Da "sfascafamiglie" a Regina consorte: la parabola ascendente di Camilla

Camilla Shand sarà Regina consorte. Così ha stabilito Sua Maestà. La sua riabilitazione agli occhi degli inglesi e del mondo è completa. Elisabetta II ha premiato la lealtà della nuora: in fondo Camilla non ha mai tradito la Corona, contrariamente ai principi Harry e Andrea, che sono nati nella royal family. È rimasta accanto alla Regina al pari di Kate Middleton. È il momento di rivalutare questa figura a lungo dileggiata.

Il primo incontro con il principe Carlo

Carlo e Camilla si incontrarono a una partita di polo al Castello di Windsor, nel 1971. Lei aveva 24 anni, lui 23. All’epoca Camilla era fidanzata con l’ufficiale Andrew Parker Bowles il quale, però, aveva pure una liaison con la principessa Anna. Forse per vendicarsi del tradimento subìto Camilla si avvicinò all’erede al trono e, con nonchalance, gli avrebbe detto: “La mia bisnonna era l’amante del tuo bis-bisnonno”. In effetti Lady Alice Frederica Edmonstone Keppel, nobildonna scozzese, fu davvero l’amante di Edoardo VII dal 1898 al 1910, anno della morte del sovrano. Carlo e Camilla non avevano in comune solo questo aneddoto storico, ma anche la passione per l’equitazione, la letteratura, la campagna. Tutte cose che il principe non condivise mai neppure con Lady Diana. La relazione, però, si interruppe quando Carlo venne mandato ai Caraibi con la Royal Navy per otto lunghi mesi (forse proprio per allontanarlo da Camilla). Quest’ultima sposò Andrew nel 1973, dandogli due figli, Laura e Tom. L’erede al trono fu deluso dalla notizia del matrimonio, appresa solo al suo rientro in patria. Tuttavia accettò di fare da padrino a Tom nel 1975 e, almeno in un primo momento, si rassegnò al ruolo dell’amico.

Spunta Diana, ma Camilla non esce di scena

Non è da escludere che Camilla avesse scelto di sposare Parker Bowles consapevole dell’ostilità della royal family a un suo possibile matrimonio con il principe Carlo. La Regina voleva accanto al figlio una ragazza dolce e illibata. Tutto ciò che Camilla non era. Parlando dell’amore tra quest’ultima e Carlo lo scrittore Bob Colacello dichiarò a Vanity Fair nel 2005: “Nell’autunno del 1972 Carlo era attratto da Camilla ma evidentemente non pronto a fare il grande passo e chiederle di impegnarsi un matrimonio reale”. Il principe avrebbe tentennato troppo. Spiegò Colacello: “Quella primavera Carlo, che aveva continuato a scrivere fedelmente a Camilla e avuto risposte rassicuranti, ricevette un doppio shock: la principessa Anna stava per sposare il capitano Mark Phillips, mentre il suo corteggiatore Andrew Parker Bowles aveva fatto una proposta di matrimonio a Camilla e lei aveva accettato”, aggiungendo: “Carlo rimase senza parole quando capì come Camilla avesse messo da parte così bruscamente ciò che lui aveva descritto in una lettera come ‘una relazione talmente tranquilla e mutualmente felice’'". La rabbia e la delusione potrebbero aver spinto il principe di Galles ad accettare in moglie Lady Diana, nel 1981.

I sospetti di Diana

La biografa reale Penny Junor ha raccontato che alla fine degli anni Settanta Camilla e il marito invitarono diverse volte Carlo e Diana, all’epoca fidanzati, nella loro tenuta, la Bolehyde Manor nel Wiltshire. Camilla sembrava gentile e disponibile nei confronti della futura principessa del Galles. Addirittura, per un breve periodo, le due rivali in amore sarebbero state addirittura amiche. Nonostante Carlo non avesse mai davvero troncato del tutto la relazione con l’amante. Nel libro “Diana. Her True Story” (1992), Andrew Morton scrisse che per la giovane Lady D. Camilla era diventata “una consigliera, una presenza rassicurante, una sorella maggiore”. C’è perfino una foto, risalente al gennaio 1980, che ritrae Diana e Camilla, una accanto all’altra, mentre tifano per Carlo alle corse di cavalli di Ludlow. Il precario equilibrio tra le due donne si ruppe dopo il 24 febbraio 1981, giorno del fidanzamento ufficiale tra Carlo e Diana. Camilla avrebbe inviato una lettera alla futura sposa, allora ospite della Regina a Clarence House, scrivendole: "Ho letto le eccitanti notizie sul fidanzamento. Pranziamo insieme quando il principe di Galles andrà in Australia e Nuova Zelanda? Mi piacerebbe vedere l’anello. Con affetto Camilla”. Durante il pranzo, però, l’amante del principe avrebbe rivolto una domanda strana alla principessa: “Tu non andrai a caccia quando sarai nella residenza di campagna di Highgrove, vero?” . Diana rispose di no e Camilla giustificò la sua richiesta ("excusatio non petita, accusatio manifesta") dicendo: “Ok, solo per curiosità”. A quanto pare la futura duchessa di Cornovaglia stava tentando di capire i piani di Diana, in modo da poter programmare i suoi appuntamenti segreti con Carlo senza il rischio di essere disturbata.

La consapevolezza e la rabbia di Diana

“Ero ancora troppo immatura per cogliere tutti i messaggi che mi arrivavano”, disse Lady Diana, parlando della sua ingenuità. Del resto all’epoca la principessa aveva solo 20 anni, mentre Camilla ben 34. Alcuni giorni prima delle nozze, poi, Diana trovò un regalo di Camilla a Carlo. Si trattava di un bracciale con sopra incise le iniziali “G” e “F”, ovvero “Gladys” e “Fred”, i nomi che i due amanti usavano nell’intimità. Ne erano seguiti litigi e scenate. Ma la piena consapevolezza, la classica “goccia che fa traboccare il vaso”, sarebbe arrivata solo il giorno delle nozze, quando Diana vide Camilla seduta tra gli invitati nella Cattedrale di St. Paul. Nel documentario della Cnn “The Windsors” (2020), citato da Vanity Fair, la biografa Sally Bedell Smith disse: “[Diana] rimase sconvolta. Da quel momento riuscì a concentrarsi solo sull’immagine di Camilla”. Inoltre il giorno prima delle nozze l’erede al trono fu visto piangere a una delle finestre di Buckingham Palace. Per la verità nemmeno Lady D. non era più tanto sicura di volersi sposare, ma una delle sue sorelle replicò: “Bel guaio, sfortunatamente la tua faccia è sulle tovagliette da tè, quindi è troppo tardi per tirarti indietro”. Senza contare che il giorno del fidanzamento ufficiale il principe di Galles, a un giornalista che gli chiedeva se fosse innamorato, rispose: “Sì, qualunque cosa significhi la parola amore”. Ma poi, a un amico, avrebbe confidato che le sue nozze erano solo “la cosa giusta per il Paese”.

Il triangolo pericoloso

I matrimoni di Carlo e Camilla fallirono miseramente. Il primo si separò il 9 dicembre 1992, per poi divorziare il 28 agosto 1996. La seconda ottenne il divorzio nel 1995. Furono anni tempestosi, costellati di scandali come la love story con il maggiore Hewitt, lo “Squidgygate” (1992), ovvero le intercettazioni tra Lady Diana e il venditore di auto James Gilbey, che la chiamava “squidgy” (“strizzolina”), il “Tampongate” (o “Camillagate”), cioè le registrazioni di conversazioni telefoniche avvenute tra Carlo e Camilla nel 1989, ma pubblicate subito dopo la separazione da Diana, in cui il principe sostiene di voler essere “il Tampax di Camilla”. Poi biografie scottanti, rivelazioni della principessa sul suo matrimonio infelice riportate su nastro tra il 1992 e il 1993 da Peter Settelen, il professore che le insegnò a parlare in pubblico. Infine la tragica intervista alla Bbc del 1995 che fece precipitare gli eventi, portando Carlo e Diana al divorzio. Ma l’evento che sconvolse la vita della royal family fu la morte della principessa del Galles a Parigi, nel Tunnel dell’Alma, il 31 agosto 1997. Un evento che fece da spartiacque anche tra la vita “da amante” e quella da “sposa” di Camilla.

La “donna malvagia”

Carlo e Camilla si fecero vedere in pubblico, per la prima volta dopo la morte di Diana, a una festa al Ritz Hotel nel 1999. L’evento venne soprannominato “Operazione Ritz”, poiché il principe di Galles sperava di riuscire a far accettare Camilla agli inglesi e alla royal family. Non fu il primo tentativo. Nella biografia “Rebel Prince: The power and Passion and Defiance of Prince Charles” Tom Bower sostiene che l’erede al trono e la Regina ebbero un’accesa discussione nell’estate del 1998 perché Carlo voleva introdurre a corte e, successivamente, sposare Camilla. La madre fu irremovibile. Dopo “aver bevuto diversi Martini”, Elisabetta II disse che non avrebbe mai perdonato l’adulterio di Carlo, né il comportamento di Camilla, che avrebbe dovuto farsi da parte dopo le nozze con Diana. “Quella donna malvagia”, così definì l’amante del figlio, continuando: “Non voglio avere nulla a che vedere con lei”. Alla fine, di fronte all’amore di Carlo e Camilla, anche la sovrana dovette capitolare. Le nozze si tennero il 9 aprile 2005 (erano state programmate per il giorno precedente, ma le esequie del Papa Giovanni Paolo II resero necessario un piccolo slittamento). E vissero tutti felici e contenti? Non proprio.

La guerra fredda tra Elisabetta e Camilla

Elisabetta II capitolò, sì, ma a modo suo. Carlo e Camilla si sposarono senza il consenso della Chiesa anglicana, visto che entrambi erano divorziati e la loro relazione aveva causato la rottura dei rispettivi matrimoni. Vi fu una cerimonia civile nel Municipio di Windsor e la benedizione nella Cappella di St. George. Sua Maestà bocciò l’idea di un ricevimento per 650 e impose il basso profilo e per tutta la giornata non rivolse la parola alla nuora. Durante il discorso non la nominò nemmeno, limitandosi a dire: “Mio figlio ha al suo fianco la donna che ama”. Inoltre, scrisse Tom Bower, “[La Regina] lasciò persino intendere che era rimasto ben poco del tradizionale oro gallese per forgiare la sua fede nuziale”. Il giorno delle seconde nozze del figlio Elisabetta II si vestì di bianco, colore che per il galateo solo la sposa dovrebbe indossare. Camilla, dal canto suo, rinunciò alla tiara: era divorziata e non si sposò in chiesa, ragioni per cui il gioiello le fu vietato (del resto neppure la principessa Anna lo indossò quando sposò il secondo marito, Sir Timothy Laurence, nel 1992).

La riabilitazione

“In questo anniversario mi fa piacere rinnovare la promessa che feci nel 1947, che tutta la mia vita sarebbe stata dedicata al vostro servizio. Quando, a tempo debito, mio figlio Charles diventerà re, so che garantirete a lui e a sua moglie Camilla lo stesso sostegno che avete dato a me. Ed è mio sincero augurio che, quando quel momento arriverà, Camilla sia riconosciuta come Regina Consorte”. Questo è il messaggio con cui, alla vigilia dei suoi 70 anni di regno, la regina Elisabetta ha perdonato e riabilitato Camilla. Sua Maestà ha avuto il tempo di conoscere e apprezzare il valore della nuora, rimediando agli errori del passato. Non a caso, nel dicembre 2021, la sovrana ha concesso alla duchessa di Cornovaglia il prestigiosissimo titolo di Dama dell’Ordine della Giarrettiera, il più antico del Regno Unito. “Siamo profondamente onorati dal desiderio di mia madre. La mia cara moglie è il mio costante sostegno, insieme abbiamo sempre cercato di servire Sua Maestà e il nostro popolo”, hanno fatto sapere Carlo e Camilla tramite una nota ufficiale.

Il passato è passato

Nel 2018, in un’intervista al corrispondente reale Robert Jobson (poi diventata una biografia), il principe Carlo ha ammesso: “Sposare Diana è stato un errore enorme. Ci siamo visti 12 volte prima del matrimonio. Non ero in grado di capire se Diana fosse la donna della mia vita”. Il rammarico è evidente in queste parole, ma l’erede al trono vuole mettere una pietra sul passato: “…Io non incolpo nessuno di tutto quello che è successo. Sono state scelte sbagliate.

Ora con Camilla sono felice”.

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