“L’assistente di volo”, brio e mistero inaugurano il canale Sky Serie

Un passato travagliato, un presente da alcolista, un omicidio e tanto altro nella vita della protagonista di otto episodi intriganti e dalle sfumature ora comiche, ora drammatiche

“L’assistente di volo”, brio e mistero inaugurano il canale Sky Serie

L’assistente di volo è la serie tv scelta per inaugurare “Sky Serie”, il nuovo canale (112 del telecomando Sky) incluso nell’abbonamento alla piattaforma.

Si tratta di otto episodi disponibili da oggi anche su Now e di sicuro appeal perché spiritosi e ritmati, nei quali la dark comedy sposa, a modo suo, il thriller drammatico. Una fusione di generi elegante per la trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo del 2018 di Chris Bohjalian, i cui diritti sono stati opzionati da Kaley Cuoco, qui produttrice oltre che attrice (si è cucita addosso il ruolo della protagonista).

Cassie (la Cuoco, appunto) è un'assistente di volo alcolizzata e dedita al sesso occasionale che conduce una vita festaiola e disinibita fino a quando, un mattino, si sveglia in una stanza d'albergo di Bangkok con accanto un cadavere sanguinante, quello di Alex Sokolov (Michiel Huisman), fascinoso uomo d’affari conosciuto in volo. La donna, complice l’amnesia post-sbornia, inizia a dubitare di tutto e, non potendo scagionarsi neanche di fronte a se stessa, presa dal panico decide di ripulire la scena del crimine e darsela a gambe. Sarà solo la prima di una serie di scelte comicamente scellerate.

La riflessione su ciò che ha portato Cassie ad essere la persona che è, viene sempre più approfondita col passare degli episodi. Quella che nell’incipit vediamo come una giovane consacrata alla propria libertà e al divertimento selvaggio e promiscuo, a poco a poco si rivela, paradossalmente, un’autentica prigioniera: ora del bere, ora dei black-out che ne conseguono. Il suo stile di vita consiste nell’essere perennemente alticcia e sull’orlo del collasso. Cassie è in fuga da tutta la vita non tanto dalle responsabilità bensì, lo scopriremo in itinere, da un trauma infantile mai elaborato. L’essersi trovata coinvolta in un misterioso omicidio è occasione di un timido ma progressivo cambiamento: inizia a riflettere su accadimenti autobiografici lontani nel tempo, a mettere da parte la ricerca di flirt e a trascorrere sempre più tempo in paranoici dialoghi col morto assassinato, una specie di voce della coscienza che l’aiuta a dipanare la massa di pensieri. Eccessiva, bipolare e fermamente negazionista circa i propri problemi con la bottiglia, la donna è un crogiolo di ossessioni e stati allucinatori in cui rivivere scene significative passate. L’alienazione momentanea, in realtà, le serve a meglio decifrare il presente. Intanto un’amica avvocatessa è la fedele alleata che tenta di arginare le conseguenze dei continui passi falsi da imbranata cronica che commette.

Contorto e intelligente, pieno di suspense e di tono giocoso, “L’assistente di volo” scorre via in maniera fluida e vivace.

Se all’inizio si resta affascinati da brillantezza e dark humor, sulla distanza a conquistare è invece l’impianto drammatico che va emergendo e che ruota attorno all'infanzia della protagonista e alle radici del suo alcolismo.

Lo spettatore è avviluppato piacevolmente in un mosaico di immagini e situazioni bizzarre e da contenuti tutt’altro che superficiali. Un prodotto d'evasione di qualità.

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