addio alla Regina

Rubato dai colonizzatori”. L’India rivuole il Koh i Noor della Regina

La regina Elisabetta è morta da appena due giorni e già l’India e l’Africa si sono fatte avanti per chiedere la restituzione di gemme dal valore inestimabile che oggi fanno parte del Tesoro della Corona

“Rubato dai colonizzatori”. L’India rivuole il Koh i Noor della Regina

Due gemme di incalcolabile valore sono, in queste ore, al centro di una disputa che si trascina da anni, ma si è riacutizzata con la morte della regina Elisabetta. L’India chiede la restituzione del favoloso diamante Koh i Noor (“Montagna di luce”), incastonato in una delle tiare più belle dei Gioielli della Corona, mentre l’Africa rivuole un’altra preziosissima gemma: La Great Star of Africa, conosciuto anche con il nome di Diamante Cullinan, oggi sullo scettro reale. La motivazione dietro alle richieste è intuibile: gli inglesi sono stati accusati di averle rubate nel periodo coloniale.

Il Koh i Noor

La “Montagna di Luce” è un diamante da 105,602 carati che fa parte dei Gioielli reali dal 1849, quando arrivò tra le mani della regina Vittoria dopo la conquista del Punjab. Per molti la pietra è maledetta ma, in realtà, questa è solo una leggenda che ne alimenta il fascino, in parte motivata anche dalle vicende che l’hanno vista protagonista e da una superstizione: qualora ne entrasse in possesso un uomo, questi sarebbe perseguitato dalla sventura, ma se il proprietario fosse una donna, avrebbe una vita lunga e prospera. Si dice che il Koh i Noor sia stato estratto dalla miniera di Kollur, ma secondo altre versioni sarebbe stato ritrovato nel letto di un fiume indiano nel Trecento.

Nel 1526 il sovrano moghul Babur conquistò Delhi e, come segno di pace, gli sarebbe stata donata proprio questa gemma. Stando alla leggenda il figlio del monarca, Humayun, si sarebbe gravemente ammalato e la colpa sarebbe stata data proprio al diamante. Così Babur avrebbe offerto la propria vita in cambio di quella del suo erede e le sue preghiere sarebbero state ascoltate: Humayun sarebbe guarito, ma il sovrano morì nel 1530. Poi, ma qui la ricostruzione si fa più confusa, il Koh i Noor sarebbe stato incastonato sul Trono del Pavone di Shah Jahan. Nel 1739 il condottiero Nadir Shah avrebbe messo le mani sulla pietra con uno stratagemma: sarebbe venuto a sapere che il diamante era nascosto nel turbante del sultano Moghul Muhammad, così avrebbe proposto a quest’ultimo di scambiare i copricapi in segno di pace.

Il Koh i Noor avrebbe portato sfortuna anche a lui, facendolo impazzire. Infine la “Montagna di Luce” sarebbe passata al generale Ahmad Shah Abdali, finendo in Afghanistan e, nel 1810, alla corte de sovrano sikh del Punjab, Ranjit Singh. Con l’annessione dell’India all’Impero britannico la pietra venne portata a Londra, dalla regina Vittoria. Nel 1911 venne montato sulla tiara della regina Mary, in occasione dell’incoronazione di Giorgio V. Nel 1937 fu spostato sulla croce maltese della corona che Elizabeth Bowes Lyon, la madre della regina Elisabetta, indossò il 12 maggio di quell’anno per la cerimonia di incoronazione di Giorgio VI. L’India ha chiesto diverse volte la restituzione della gemma, ma nel 2013 il premier Cameron bollò la richiesta come “illogica”.

Il diamante Cullinan

Un meraviglioso diamante da 3,106 carati, il più grande mai trovato, si trova incastonato nello scettro appartenuto, fino a poche ore fa, alla regina Elisabetta. Fu rinvenuto nella miniera di Thomas Cullinan il 26 gennaio 1905. Due anni dopo la pietra venne donata a Edoardo VII per il suo 66esimo compleanno. Il sovrano decise di farla tagliare e ne ricavò 9 pietre principali e 96 diamanti più piccoli. Tra questi sono celebri il Cullinan I, (Grande Stella d’Africa, taglio a goccia), di cui l’Africa chiede la restituzione e che è stato incastonato nello scettro di Sant’Edoardo e il Cullinan II (Seconda Stella d’Africa), che oggi splende sulla Corona Imperiale di Stato.

La restituzione impossibile

L’India accusa la Gran Bretagna di aver “rubato” il Koh i Noor, di averne fatto una sorta di bottino di guerra, di simbolo del colonialismo. L’Independent puntualizza che, secondo il Palazzo reale, prima di arrivare alla corte inglese, la pietra sarebbe stata estratta dalle miniere di Golconda. Una versione piuttosto diversa, insomma. Un utente su Twitter ha scritto: “La regina Elisabetta è morta oggi. Possiamo riavere il diamante Koh i Noor che è stato rubato dai britannici all’India? Hanno creato ricchezza sulla morte degli altri e sul saccheggio”. Un altro ha detto: “L’India può riavere il Koh i Noor e tutto ciò che è stato rubato nel British Museum?”. E ancora: “Quando quei colonizzatori ci restituiranno il Koh i Noor che ci hanno preso?”. Secondo la versione ufficiale il diamante sarebbe stato un “dono” all’East India Company, preso dal maharajah deposto Duleep Singh nel 1849 e non sarebbe stato “rubato né preso con la forza”.

Con il diamante Cullinan le cose non vanno meglio. Un utente ha scritto: “La Gran Bretagna dovrebbe restituire la Great Star of Africa al Sudafrica, a cui appartiene, o saranno per sempre dei ladri”. Non solo: “La Gran Bretagna è l’unico luogo dove i [risultati dei] saccheggi sono legalmente esibiti e usati per generare introiti per lo Stato”. E poi: “Il più grande diamante del mondo…il Cullinan, è stato rubato all’Africa e i suoi frammenti sono sulla corona del sovrano britannico, sullo scettro reale e nel resto della collezione di gioielli”.

Una restituzione, allo stato attuale, è improbabile. Anzi, forse sarà la regina consorte Camilla a indossare il diadema con il Koh i Noor quando Carlo III verrà incoronato ufficialmente. Però queste rivendicazioni, arrivate proprio ora, ci fanno capire quanto potente fosse la regina Elisabetta come simbolo di unità e quanto forte il suo carisma. Carlo III dovrà essere capace di ricreare quella coesione, essere il nuovo collante della monarchia.

Non è scontato che ci riesca.

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