La7, Santoro e Formigli si spartiscono lo show: una stagione a testa

L’arrivo di Michele rischiava di creare un caso diplomatico: accontentati entrambi. Ora non si faranno più concorrenza

La7, Santoro e Formigli  si spartiscono lo show:  una stagione a testa

Santoro fa fuori il network di emittenti locali. Ma concede la sal­vezza al suo ex delfino Corrado Formigli. È finita così la comples­sa trattativa per l’arrivo del con­duttore a La7: nella prossima an­nata televisiva faranno un po’ per uno, come due buoni coinquilini: uno in onda in autunno e l’altroin primavera. Ovviamente al giove­dì, la serata consacrata all’appro­fondimento politico. E, soprattut­to, non più in concorrenza, come è successo quest’anno quando i due si spartivano lo stesso target di pubblico: una mossa vincente che porterà share a La7.

Detta così, sembra una resa del vecchio leone che, stanco di batta­glie, sceglie di accasarsi in una re­te solida che gli permette di anda­re in onda senza l’ansia di trovare i finanziamenti. Comunque sia, il problema pratico a La7 era trova­re una sistemazione a Formigli, che nella stagione che si sta con­cludendo si è caricato sulle spalle il peso di una trasmissione al po­sto di quella che avrebbe dovuto realizzare Santoro stesso e che poi non fece a causa della rottura del­le trattative con Giovanni Stella, l’ad di Telecom Italia Media. Piaz­za Pulita si è oltretutto dimostrato un valido programma, equilibra­to, interessante e in costante cre­scita, anche di consenso tra il pub­blico.

Dunque per i dirigenti de La7 sarebbe stato un po’ irriguar­doso cacciare Formigli per fare spazio al suo maestro (hanno lavo­rato insieme per molti anni) o tra­sferirlo in spazi del palinsesto me­no importanti. Alla fine è stato de­cisa la «spartizione»: il gruppo di lavoro di Santoro, attraverso la sua società Zerostudio’s , produr­rà il nuovo programma di appro­fondimento, mentre quello di For­migli continuerà a essere realizza­to in collaborazione con Magno­lia. Chissà che Michele nel perio­do di «vacanza» non abbia il tem­po di metter mano a quei docu­mentari di cui parlava tanto quan­do lasciò la Rai: per la medesima rete di Telecom Italia o, magari, per altri canali se l’esclusiva con La7 lo consentirà.

In ogni caso, l’anchorman riuscirà a mantene­re il suo desiderio principale: esse­re editore di se stesso. Il che signifi­ca realizzare prodotti «chiavi in mano», da mandare in onda sen­za modifiche. Poi, alla prova dei fatti - per esempio in campagna elettorale - si vedrà se Giovanni Stella non avrà nulla da ridire sul­le posizioni schieratissime di San­toro ( l’anno scorso non gli conces­se la libertà «totale»che lui chiede­va). Ma è questione futura: con La7 in vendita, chissà chi saranno i nuovi editori e chissà se ci sarà an­cora Stella. Al presente, a fare le spese di tut­to ciò sono le emittenti locali che aveva creduto di trovare un nuo­vo Messia in Santoro: riunitesi da Nord a Sud attorno al «leader», avevano dato vita per la prima vol­ta a un network (insieme a radio, web e Sky) che poteva dar loro la forza e la visibilità per contare di più sul piano nazionale e nel mer­cato televisivo.

Senza Michele, tut­to ciò si affloscia. E pure la filosofia coraggiosa che gli stava dietro: cre­are un’alternativa alle televisioni tradizionali.D’altra parte,resist­e­re in modo autonomo nonostante la crisi galoppante della pubblici­tà e con il rischio di essere abban­donati dai supporter (che l’anno scorso hanno versato contribuiti volontari), era realisticamente dif­ficile. Da qui la decisione di Santo­ro di riaprire le trattative con La7. Comunque, non saranno sol­tanto i due giornalisti a dividersi la «torta»dell’informazione,settore su cui la rete Telecom punta sem­pre molto nonostante negli ultimi mesi la «rendita» sia risultata alta­lenante. È allo studio (forse sarà sperimentato già quest’estate)un progetto per un altro programma di approfondimento serale incen­trato sulla cronaca pura e condot­to da un volto noto de La7: Luca Te­lese ( In onda ).

Già previsto nel pa­linsesto autunnale, invece, il nuo­vo spazio pomeridiano di Cristina Parodi che ripercorrerà lo stile del primo Verissimo da lei condotto su Canale 5 (un mix di attualità, spettacolo e gossip).

Non figura­no nel palinsesto invece Serena Dandini e Sabina Guzzanti: i loro show fallimentari suggeriscono pause di riflessioni o addirittura cancellazioni. Tanto, a tenere alta la visione a sinistra della politica arriverà Santoro.

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