Lady Gaga senza glamour convince più di prima

Lady Gaga  senza glamour convince  più di prima

Ci vuol poco ad accorgersi che Lady Gaga si è spogliata di nuovo. Stavolta però davvero. Stavolta del tutto. Il suo nuovo disco Joanne esce oggi in tutto il mondo e sarà subito un'euforia di primi posti in classifica e celebrazioni a mezzo stampa. Poi verrà il momento decisivo: accorgersi delle canzoni.

In queste undici Lady Gaga si fa accompagnare da un team di produttori deluxe (tipo Mark Ronson o Kevin Parker) e lascia da parte il pudore della nostalgia. Questo è un disco nudo, ossia senza troppi alambicchi e sovraincisioni digitali, come si capisce già dal primo singolo Perfect illusion che Gaga canta con voce indisciplinata. Ed è un disco chiaramente colorato da suoni e ispirazioni molto anni Ottanta alla Footloose o Top Gun per dirla con le allusioni cinematografiche.

Oppure alla Madonna, Prince o persino Bon Jovi e Poison, le cui vaghissime eco si ritrovano in Perfect illusion o in altri meandri del disco. John Wayne è un inno da cantare in uno stadio. Million reasons è una delle parentesi migliori, intima e coloratissima. E in Hey girl c'è Florence Welsh di Florence and the Machine, che ha anche partecipato alla composizione del brano. Poi, ovvio, è inevitabile un tributo alla pancia del mercato discografico più appetitoso del mondo, ovviamente quello americano, si trova in Come to mama e in Sinner's prayer, che ha ritorni western vagamente morriconiani.

Per farla breve, dopo essersi vestita di bistecche o di ombrelli, Lady gaga stavolta è come probabilmente avrebbe voluto essere subito: se stessa. Un disco vincente. Un disco senza superultramegahit come Paparazzi o Bad romance. Ma undici canzoni che resteranno.

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