L'anima di Emma Marrone: una tigre dolce e grintosa che batte la pantera Belen

Non solo cantante pop. Tradita in diretta tv durante Amici non si è nascosta. E ha conquistato il pubblico (specie femminile)

L'anima di Emma Marrone: una tigre dolce e grintosa che batte la pantera Belen

Quando l’altra sera ad Amici Emma ha iniziato a cantare Bella senz’anima, è diventata un prototipo di femmina italiana, quella del ramo «fede», ferita e decisa, o di quello più evoluto, ossia l’«indi», incazzata e diretta. Un fumettista l’avrebbe disegnata con il fumo alle narici. Il toro contro il vitellone. E probabilmente, dai diciamolo, il pacioso Enrico Brignano che era seduto davanti a lei di fianco ad Assisi e Garko, un brividino l’avrà pure sentito. Brrr. Il motivo impossibile non saperlo: il suo ex Stefano De Martino ha fracassato il fidanzamento (e già che c’era anche la moto) per sgommare dietro a Belèn Rodriguez, dopo aver qui e là già derapato dietro ad altre, meglio se en plein air, tipo la Giulia Pauselli sbaciucchiata l’anno scorso in flagranza di diretta tv. Vabbé, il paso doble è la sua specialità, capirai lo ammette pure perché, furbetto sì, ma pure spaccone: «Le ragazze sono il mio punto debole» ha riassunto in flagranza, il vitellone confesso. Perciò Bella senz’anima è stata, come ha stabilito Emma con vocazione da titolista di giornale, «la mia conferenza stampa». Senza domande. «Vivere insieme a te è stato inutile». «E adesso so chi sei e non ci soffro più». Detto tutto. L’unica fatica dell’ascoltatore è stata di genere, nel senso che qui si intende ovviamente bello senz’anima, al maschile. Insomma Emma si è seduta sulla seggiola, tono composto andante, vestitino nero (e non tutto bianco come Cocciante in tv nel 1974), voce a ruota libera e, oplà, standing ovation del pubblico. Sembra facile. Per qualcuno sembra pure finto. Per lei no, che è una tosta recidiva, nel senso che si è tostata con gli sbagli, qualche volta si è fatta anche ridere dietro ma è proprio quello che vedi, Emmanuela Marrone detta Emma, 28 anni tra un mese, 10 milioni e 600mila risultati su Google, stuolo di tifosi che si chiamano «marroncini» e intasano di euforia i social network, caratterino perfetto per un film di Pietro Germi ma ormai quasi assente dalla nostra femminilità cinematografica sempre più didascalica. Emma non divaga, va al punto e pazienza se ci scappa il congiuntivo sbagliato. Emma non sembra vincere neanche quando vince: all’ultimo Sanremo, venti minuti dopo la vittoria, ha subito diviso il merito con Arisa e Noemi. Ma quando perde, sembra perdere il doppio: con il volume al massimo. Se vuole. Batte un tumore all’utero ma dice: «Se lo annuncio adesso è perché voglio aiutare qualcuno, se posso. Non ho bisogno di usare una malattia del genere per sponsorizzarmi». Già, sponsorizzarmi.
Quando canta, qualcuno le contesta l’eccesso di polmoni. Ma, se inciampa, l’eccesso di fegato è innegabile, chiedere a Brignano e al suo brividino. In fondo, lei è troppo sgarruppata per essere finta. Talvolta esagera. E butta in trincea una insospettabile timidezza per suonare la carica e partire lancia in resta con l’aggressività dei timidi. Perciò la spara grossa, più Bonino che Marcegaglia se vogliamo restare in tema di Emma, e comunque barricadera verace, ossia spesso inconsapevole. Tipo quando è andata da Santoro, ancora Raista all’ultimo mese del suo Annozero, a farsi chiedere se «è o si sente anarchica». Ma dai. Emma è tradizionalista, vocazione crocerossina. Quand’era ad Amici (di cui ha vinto la nona edizione), si faceva le pulizie da sola nella cameretta e mica per vantarsi con gli amici che la seguivano da casa. No, è proprio fatta così. Poi magari sbrocca, che ci volete fare. Dopotutto, finito il liceo classico, ha iniziato a girovagare per locali, cantine e sogni, seguendo spesso il padre chitarrista, sfiorando il colpaccio al reality show Superstar Tour di Italia Uno e poi sfiorando gli ottocento euro al mese, quando andava bene, cantando nei pub più piccoli (e vuoti) sparsi per la Puglia. Una così ha fame. Per forza. E se si siede in diretta tv per squadernare Bella senz’anima, prima se l’è già mangiata e perciò te la tira in faccia. Così. La gara qui non c’entra, e non importa come alla fine si piazzerà nel girone di Amici: queste sono cose passeggere, tutto sommato.

Importa che nella tragicommedia dell’attualità, sempre futile spesso ridicola, Emma Marrone ha trovato un ruolo senza fare neanche il casting. La fidanzata ferita che non le manda a dire. Ed è così d’antan che non sembra neanche vero.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica