Dopo 13 anni, il coraggio di gridarlo a tutto il mondo. Mettendo da parte ogni paura, ogni imbarazzo. Sophia Zaccaron è un'attrice di 28 anni, che nel suo portfolio vanta tra le altre cose la partecipazione alla serie di successo "The new Pope", di Paolo Sorrentino. Ma la cosa più importante della sua vita, anche se in negativo, è un'altra, ovvero lo stupro subito a 15 anni per mano di sei compagni di scuola.
A distanza di tanto tempo, e dopo nove anni di sedute dallo psicologo per superare lo choc di quella violenza sessuale, Sophia ha trovato la forza di raccontare tutto. Non a un medico, ma in un video su YouTube destinato a far discutere. "Sono passati 13 anni da quando è successo, da quando sono stata violentata. All'inizio mi vergognavo molto, non lo dicevo a nessuno". Si apre così la confessione a cuore aperto che Sophia Zaccaron, dopo tanto tempo, ha voluto affidare alla rete. "Dopo qualche anno sono riuscita finalmente ad aprirmi, a dirlo agli amici, ai parenti. Sono stata seguita, per nove anni, da uno psicologo. Qualcuno, anche tra i parenti mi chiedeva: 'Che ci facevi lì a quell'ora, ma come eri vestita?'. Stavo andando a scuola, come potevo essere vestita? Allora sui treni mica c'erano le telecamere", racconta freddamente Sophia che, nel frattempo, è diventata un'apprezzata pittrice.
I fatti si riferiscono al 2006, quando era solo una ragazza. Aveva 15 anni quando una mattina, sul treno per Morbegno (So) dove studiava al Liceo artistico "Ferrari", sei compagni di classe l'hanno drogata e abusato di lei. "Spero che questo video possa essere realmente d'aiuto a tutte le persone che, come me, hanno subito violenza o che abbiano interesse ad informarsi di più sull'argomento. Occorre divulgare questo genere di messaggio per uscire allo scoperto ed evitare di chiudersi nella paura", spiega alla fine dei video, rivolgendosi a chi come lei ha avuto la sfortuna di subire un'esperienza del genere.
Ma denunciare, si sa, non è semplice. "Le insinuazioni, in circostanze analoghe, sono forti e gravi, fanno più danno di quanto già abbiano fatto le violenze da chi le ha vissute. È come continuare a perpetrare le violenze subite. Mia figlia, all’epoca, si era consultata anche con alcuni avvocati della Valtellina e di altre province. Si è prevenuti, il più delle volte, nei confronti delle donne.
Ha preferito lasciare perdere con i Tribunali", racconta a Il Giorno la madre 53enne di Sophia, Norma Ghizzo. Tra le conseguenze del tragico stupro subito dalla figlia, nove lunghi anni di sedute dallo psicologo. Per provare a rimuovere un ricordo che, tuttavia, rimarrà per sempre nella sua mente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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