L'Espresso attacca Fedez: ecco di cosa non può parlare

L'inchiesta esclusiva di Vittorio Malagutti e Carlo Tecce svela perché, per soldi, Fedez non può criticare banche e assicurazioni

L'Espresso attacca Fedez: ecco di cosa non può parlare

"Federico Leonardo Lucia, in arte Fedez, per i suoi affari ha accettato volentieri la censura". A rivelarlo è l'Espresso che, in un'inchiesta esclusiva, mostra l'altra faccia del rapper portando alla luce il legame tra Fedez e alcuni gruppi finanziari con documenti e prove esclusivi.

Altro che libertà di espressione. Fedez, secondo quanto riporta il settimanale, non può "rilasciare dichiarazioni inerenti al settore bancario e assicurativo che cagionino un danno alla società". A imporgli il bavaglio sarebbe il gruppo Be (proprietario dell'immagine di Fedez), azionisti e finanziatori in Doom, società amministrata dalla madre del rapper, Annamaria Berrinzaghi. Un accordo che nel solo anno in corso (2021) potrebbe fruttare a Fedez ben 15 milioni di euro e che vedrebbe coinvolti anche gli artisti "reclutati" dal rapper e impegnati, tra social network e live musicali per le banche, nel sistema Doom per poi ingaggiarli nella sua casa discografica.

Un giro di affari che in soli otto mesi avrebbe già fatto incassare a Fedez e gruppo Be ben 8 milioni di euro di cui un milione arrivato da Mastercard e che dovrebbero raddoppiare quest'anno grazie a clienti come Banca Intesa, Unicredit, Credit Agricolé, Foodspring (prodotti per diete), il più volte citato Layla (smalto) ed Hellobody (cura pelle e capelli). Il contratto avrebbe due scadenze intermedie, 2025 e 2027, nelle quali la Be può decidere di svincolarsi dall'accordo, oppure rilevare le quote di Fedez e della sua famiglia. Un'alleanza che potrebbe saltare, però, in qualsiasi momento per la clausola che impone l'autocensura al rapper. La prova di questo cavillo - che impone a Fedez di non criticare banche e assicurazioni per non mettere a rischio l'impero di famiglia - è contenuta nel verbale del consiglio di amministrazione di Be del 7 febbraio 2020 di cui l'Espresso è entrato in possesso.

L'inchiesta avrebbe fatto luce anche sugli affari milionari di Chiara Ferragni, la moglie di Fedez. L'influencer da milioni di follower ed euro - oltre a gestire il proprio marchio e alcune società a suo nome - sta firmando numerose collaborazioni con aziende e brand italiani e internazionali. Ma il settimanale ha rilevato che, nel lancio sul mercato azionario delle collaborazioni con Monnalisa e Aefe (azienda di moda controllata dalla famiglia Ferretti), ci sarebbero state anomalie.

La reazione della Borsa, infatti, non coinciderebbe con l'annuncio delle collaborazioni ma le anticiperebbe di giorni o addirittura settimane. Qualcuno, riporta l'inchiesta, avrebbe "deciso di giocare di anticipo rastrellando titoli Monnalisa per poi rivenderli sull'onda del rialzo innescato dall'effetto Ferragni".

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