Cultura e Spettacoli

La lettera dei Negramaro per la morte di Dolores O'Riordan

Il ricordo che Giuliano Sangiorgi dei Negramaro ha dedicato a Dolores O'Riordan, la cantante dei Cranberries morta a 46 anni

La lettera dei Negramaro per la morte di Dolores O'Riordan

"Ti ho vissuta sempre come un sogno. Lo sapevo che non avrei dovuto farlo". Inizia così la lettera che Giuliano Sangiorgi e i Negramaro hanno dedicato a Dolores O'Riordan, la voce dei Cranberries morta oggi a soli 46 anni.

I due avevano duettato nel brano Senza Fiato, pubblicato nell'ottobre 2007 e colonna sonora del film "Cemento armato", diretto da Marco Martani e con Giorgio Faletti e Nicolas Vaporidis.

"Avrei dovuto viverti come un giorno qualunque. Da sveglio, sveglissimo. Come una persona qualsiasi, magari conosciuta in un viaggio insieme", si legge nella lunga poesia pubblicata su Facebook insieme a una foto che ritrae Sangiorgi mentre abbraccia vigorosamente la O'Riordan.

"Avrei dovuto essere meno rispettoso delle distanze, come se non fossero mai esistite, invece ti ho trattato come una leggenda, perché questo sei per quelli come noi e per il mondo intero, per la generazione di zombie che hai lasciato orfana della voce più rivoluzionaria degli ultimi quarant’anni. Avrei dovuto ridurle, quelle maledette distanze. Allora avrei capito che quella nostra canzone insieme stava succedendo davvero. E invece ho pensato: non è possibile, non è reale, non sta succedendo a me, a noi. È un sogno. ", continua Sangiorgi, "Eppure solo oggi ho realizzato davvero che sei passata dalle nostre vite, che mi hai attraversato gli occhi e il cuore in un giorno qualunque, in uno studio di registrazione qualunque, cantandoci addosso tutto il fiato che ci restava".

Poi il racconto del primo incontro, con lei che continuava a cantare e che - una volta scoperto che era il partner nella canzone - lo ha abbracciato, mentre lui - emozionato - tratteneva le lacrime. "Non ho mai ripercorso volutamente quei momenti nella mia mente", dice ora Sangiorgi, "Li ho lasciati fluttuare liberi di farlo a loro piacimento. I sogni non li decidiamo. Decidono loro di raggiungerci. Tu ci hai raggiunti. E oggi, che non ci sei più, resto senza fiato ancora una volta. Ma queste lacrime non sono più un sogno. Ti ho intrappolata dentro. Era tutto vero. Sei passata nelle nostre vite e lì rimarrai per sempre.

Non son riva senza te!".

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