Cultura e Spettacoli

Locarno compie 75 anni con Sophie Marceau

La rassegna al via domani. Premi a Matt Dillon e alla rivelazione Daisy Edgar Jones

Locarno compie 75 anni con Sophie Marceau

Tre quarti di secolo. L'edizione numero 75 del Festival del film di Locarno, che si apre domani e si concluderà il 13 agosto, è la prima con il cuore sgombro da preoccupazioni pandemiche. Il 2020 era stato il nulla e l'anno scorso tutto è rinato ma la mascherina nascondeva i sorrisi e il sapore non era dolce come negli anni pre Covid. Ora che la paura allenta la presa, Piazza Grande tornerà a riempirsi e il Pardo riprenderà a ruggire ai suoi ospiti che quest'anno si annunciano appetitosi e numerosi. Soprattutto diversi, in grado di accontentare differenti fasce d'età e generi. Provando a fare l'appello, il primo a rispondere sarà Matt Dillon, indimenticato protagonista di Rusty il selvaggio e Crash, che giovedì ritirerà il premio, precedendo di un giorno Daisy Edgar Jones che piace ai più giovani.

Nata in teatro e approdata al cinema con il film Pond life - che verrà riproposto sulle rive del lago Maggiore - e in tv con la serie Cold feet, è considerata una delle attrici più talentuose e promettenti. Si parte insomma con decisione, tra uno sguardo a ieri e uno a domani. La maratona cinematografica inizia invece con un divo di oggi, chiacchierato per una patologia in grado di renderlo incapace di riconoscere le persone. Brad Pitt è il protagonista di Bullet train di David Leitch, che domani sera aprirà ufficialmente la rassegna in piazza Grande. Il film racconta la storia di un sicario, un anti eroe che finisce nel mirino e cerca di portare a casa la pelle. Uscirà nelle sale italiane il 25 agosto.

Ma altri calibri importanti si racconteranno nell'arco della kermesse. Martedì 9 sarà il giorno di Sophie Marceau, l'indelebile fidanzatina del Tempo delle mele che è diventata grande e ha attraversato il cinema con film in qualche caso spiazzanti come il recente È andato tutto bene. A Locarno presenterà Une femme de notre temps ma non sarà l'unica attrazione perché l'attesa ferve per due nomi legati al passato ma fondamentali nell'ultimo scorcio del '900. Il premio alla carriera andrà a Costa-Gavras che l'11 ritirerà il riconoscimento per un autore che ha denunciato la violenza storica e politica in molti titoli importanti tra cui Missing, che vinse l'Oscar, Zeta, l'orgia del potere o La confessione, L'amerikano, Music Box e via elencando, opere che hanno sottolineato il ruolo drammatico della dittatura nel secolo breve. A fare da contraltare ci sarà Laurie Anderson, regista e compagna di Lou Reed, che il 10 ritirerà il suo premio.

Folta anche la pattuglia italiana.

Alessandro Gassman e Valerio Mastandrea presenteranno in prima mondiale Il pataffio di Francesco Lagi, che uscirà al cinema il 18 agosto e a Locarno sarà in gara nell'ambito del concorso internazionale insieme ad altri due titoli, Gigi la legge e l'attesissimo Delta di Michele Vannucci con Alessandro Borghi e Luigi Lo Cascio, un western ambientato sul delta del Po che racconta lo spietato duello tra due pescatori, Osso ed Elia.

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