Lopez, una sorpresa d'autore «Sono un doppiatore pop rock»

Paolo Giordano

Lopez è uno da tenere d'occhio perché ha talento. E quando il talento si sposa alla tenacia, come nel suo caso, all'orizzonte c'è il successo. «Ho seguito le mie passioni» spiega lui con sacrosanta serenità. Sarà perché lui è nato in una famiglia molto legata all'arte. Oppure tutto dipende da quel fuoco sacro che tutti i veri artisti faticano a domare. Dunque Lopez, che è romano ed è nato nel 1978, è un cantante polistrumentista e compositore che si è già fatto conoscere grazie alla sua voce. No, non come cantante.

Ma come doppiatore, visto che doppia Johnny Galecky nella serie The Big Bang Theory, oltre ad altri attori internazionali. Ora però presenta il suo (omonimo) disco d'esordio su etichetta Viceversa Records distribuita da Audioglobe e prodotto da due che la sanno lunga (Davide Combusti ossia The Niro e Michele Braga). I brani hanno il respiro di piccoli classici come Aspetterò domani e Solo un'ora. «Quando doppio, mi calo nel ruolo di qualcun altro. Ma se canto, recito nel ruolo di me stesso», spiega lui che è cresciuto ascoltando De Gregori, Venditti, Guns N'Roses, Metallica e Foo Fighters «prendendo da ciascuno molte ispirazioni».

Nelle dieci canzoni, il filo conduttore è l'amore finioto, impossibile o perduto, insomma la passione al tempo della comunicazione tra persone sole e, insomma, è calato nella realtà di oggi. Un piccolo gioiello che, nell'equilibrio tra arrangiamenti acustici e orchestrali, ha la dignità di una bella sorpresa del nostro pop rock.

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