nostro inviato a Firenze
Anni del signore 1466-1469. Dopo un lungo strapotere economico e politico, instaurato dal defunto Cosimo (1389-1464), la Banca dei Medici, guidata da Piero (detto il Gottoso), si trova nei guai. I nemici che, da tempo, covano vendetta... Passano all'azione. Piero è vittima di un agguato: viene salvato dai figli Lorenzo e Giuliano, che accusano Jacopo Pazzi (nemico storico della famiglia) del tentato omicidio. Mentre la situazione politica a Firenze diventa esplosiva, Piero richiede, come extrema ratio l'intervento dell'esercito di Galeazzo Sforza, duca di Milano. Ma Lorenzo teme che questa scelta possa essere disastrosa e, per salvare la città, sarà costretto a mettere il padre malato ai margini della vita politica. Dovrà poi recarsi a Roma per stringere accordi con il pontefice e trovarsi una moglie (nonostante sia in realtà innamorato della, sposatissima, Lucrezia Donati).
Inizia così la seconda stagione (in quattro puntate) della serie I Medici, coproduzione internazionale di Lux Vide con Rai Fiction, Altice Group e Big Light di Frank Spotnitz, dedicata ai signori di Firenze che vedrete in onda su Raiuno dal 23 ottobre (i primi due episodi in anteprima su Rai Play dal 16 ottobre). Ancora una volta un grande sforzo produttivo (da 25 milioni) per ricostruire (anche con le inevitabili piccole forzature storiche) le vicende medicee, sulla scia della prima stagione che ha avuto un buon successo di pubblico. La passata stagione era terminata proprio con la rivelazione che Lucrezia e il marito, Piero De' Medici, aspettano il loro primogenito: Lorenzo. La seconda I Medici. Lorenzo il Magnifico inizia con un Lorenzo già grande e va ad esplorare la parte più nota e anche più «calda» della storia: l'ascesa definitiva al potere, in cui la banca smette di essere il centro di tutto e la famiglia trova (con un salto di qualità legato anche al mecenatismo) una sua collocazione prettamente politica.
Non solo a Firenze: Lorenzo diventerà l'ago della bilancia del sistema di alleanze degli Stati rinascimentali italiani. E ovviamente nel settimo episodio e in quello finale (l'ottavo) c'è anche spazio per il fatto che costerà la vita al giovane Giuliano de' Medici e cambierà per sempre la vita di Lorenzo: la congiura dei Pazzi del 1478. Il resto della vita del Magnifico invece verrà raccontato nella terza stagione ora in lavorazione.
A giudicare dal primo episodio (proiettato ieri in anteprima a Firenze) la serie, come già nella prima stagione, funziona. Merito di uno sceneggiatore e produttore come Frank Spotnitz (X-files e The Man in the High Castle) che mescola il giusto quantitativo di azione e sesso in un prodotto che forza un po' la verosimiglianza storica (soprattutto negli intermezzi di cappa e spada) ma senza stravolgerla oltre la soglia del tollerabile (Tra i consulenti Franco Cardini e Barbara Frale). Come dice lo stesso Spotnitz: «Abbiamo dovuto concentrare i fatti, se no ci sarebbero servite 80 puntate». E infatti la prima appiattisce in un lampo un triennio di convulsa storia Fiorentina e la interpreta esaltando il ruolo di Lorenzo, che diventa un giovane idealista e un po' rivoluzionario.
Convincenti sempre, invece, i costumi. Spiega a Il Giornale il loro ideatore Alessandro Lai: «Noi raccontiamo una storia che è ispirata a quella dei Medici ma che di fatto è una riscrittura. Ci vuole verosimiglianza ma anche uno stile proprio della serie». Ogni costume quindi è una sintesi tra realismo ed esigenze di scena, ma con qualche chicca filologica: «Come confermano anche le lettere di Lucrezia Tornabuoni (la madre di Lorenzo, ndr) nel rinascimento anche i ricchi avevano solamente 4 o 5 abiti e, per renderli diversi, venivano sostituite le maniche. Nella realizzazione abbiamo seguito questa tradizione confezionando maniche diverse».
Lo sforzo per la seconda stagione de I Medici è stato grande anche dal punto di vista delle riprese. Gli scenari, che hanno ospitato le 19 settimane di lavorazione, sono dislocati tra Toscana, Lazio e Lombardia. Una trentina di location tra cui Volterra, la Cattedrale e Palazzo Contucci a Montepulciano, il Duomo e Palazzo Piccolomini a Pienza... E rispetto alle serie girate in Romania, facendo finta che sia Italia, la differenza si vede. Certo, non è semplice. Uno dei produttori, Luca Bernabei ricorda ancora con terrore quando: «Una comparsa a Volterra ha fatto crollare una recinzione e fatto scappare per la città una cinquantina di maiali».
Quindi, se non siete proprio degli esperti di storiografia quattrocentesca pignolini, è probabile che le avventure della famiglia Medici vi regalino una serata piacevole.
Poi, magari, dopo aver visto la serie che presenta il Lorenzo De Medici più bello di sempre, l'attore britannico Daniel Sharman, vi verrà l'uzzolo di ficcare il naso anche in uno dei tanti volumi storici dedicati alla famiglia, un bagno di realtà. Incontrerete un Lorenzo meno prestante. Ma che dire, il Magnifico forse avrebbe apprezzato l'abbellimento, era uomo di mondo.
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