Non c'è pace nel mondo del rap. La violenza è un ritornello mortale, quasi un dovere che s'incista nella mente dei protagonisti e delle comparse. Ultima vittima, un pezzo grosso, grossissimo. È il produttore discografico Marion Knight, detto «Suge». È rimasto ferito in una sparatoria avvenuta nelle prime ore del mattino di sabato in un locale di West Hollywood, città nella contea di Los Angeles, in California. Ferite gravi, ma i medici contano di salvarlo. Lo ha riferito l'ufficio dello sceriffo di West Hollywood.
La sparatoria è avvenuta intorno all'1,30 ora locale, quando il club era pieno di clienti. Le autorità stanno ancora cercando il responsabile, ma ovviamente il pensiero di tutti è volto alla «faida» in atto da lungo tempo nel mondo del rap, con la contrapposizione, non soltanto a colpi di note e di testi, purtroppo, fra East e West Coast. Nell'agguato, oltre a «Suge» Knight sono rimaste ferite altre due persone, un uomo e una donna. La sparatoria è avvenuta a poche ore dagli MTV's Video Music Awards, che si è svolta nella notte di ieri a Inglewood. Tuttavia Mtv ha fatto sapere di non aver nulla a che fare con l'organizzazione dell'evento nel club. Una presa di distanza ovvia, ma dovuta.
«Suge» Knight, 46 anni, è il fondatore dell'etichetta Death Row Records. E Death Row, detto en passant , significa «braccio della morte», tanto per gradire. Era stato raggiunto da spari anche nel 2005. E anche quella volta di mezzo, in qualche modo, c'erano gli Mtv Awards, a Miami Beach. La «guerra» del rap ha già fatto due vittime eccellenti.
Tupac Shakur, fra l'altro appartenente alla casa discografica di «Suge», morì a Las Vegas il 13 settembre del '96, dopo esser stato falciato da cinque proiettili sparati da un'auto in corsa. E anche «The Notorious B.I.G.», all'anagrafe Christopher George Latore Wallace III, il 9 marzo 1997 venne assassinato in una sparatoria automobilistica sempre a Los Angeles.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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