"Mahmood" e la sua (tras)formazione

La famiglia, la Sardegna e le porte in faccia: "Non rinnego nulla"

"Mahmood" e la sua (tras)formazione

Mahmood ha appena compiuto trent'anni e negli ultimi quattro ha vinto Sanremo Giovani e due volte il Festival di Sanremo, prima con Soldi e quest'anno, in coppia con Blanco, con Brividi. Normale che qualcuno abbia pensato di dedicargli già un documentario. Ma Mahmood, diretto dallo specialista Giorgio Testi, in programma a Alice nella città, la sezione autonoma e parallela della Festa del cinema di Roma per i più giovani, racconta sì l'incredibile ascesa di Alessandro Mahmoud, nato a Milano da padre egiziano e mamma sarda, ma si concentra molto di più sul bambino che tutte le estati tornava a Orosei e intanto sognava di diventare un cantante.

Non a caso il sottotitolo del film, prodotto da Red Carpet, società del Gruppo Ilbe, è Ja la ti crediasa crasa che nella lingua della famiglia materna vuol dire «non te lo saresti mai aspettato». Frase che ha una rappresentazione plastica nella faccia di Mahmood quando vince un premio, come quando a Sanremo Giovani, in diretta mentre Pippo Baudo gli sta consegnando il premio, dice a bassa voce: «Porca puttana». «Non mi pento di quello - dice - né rinnego ciò che ho fatto. Non è un documentario che passa dalla pineta dove cucinavamo la salsiccia al mare al ritratto della superstar che spacca tutto. No, è un film sulla trasformazione che tutti sperimentiamo e sul lato umano di uno un po' ansioso e un po' felice, a volte preso bene e a volte male. In fondo ho fatto solo due dischi e mi sento all'inizio della carriera».

Scritto da Virginia W. Ricci con le interviste alla mamma che lui chiama per nome, Anna (Frau), alla famiglia sarda, agli amici e ai musicisti Blanco, Carmen Consoli e Dardust, Mahmood, in arrivo nelle sale come uscita evento il 17, 18 e 19 ottobre, mostra anche numerosi e inediti filmini di famiglia in cui solo una volta vediamo il padre, tornato in Egitto quando lui era piccolo, per questioni di privacy fuori fuoco: «Quando decidi di fare un film sulla tua vita devi essere sincero e raccontare anche le cose più scomode. L'apice della mia carriera è stata un po' Soldi in cui il protagonista principale era lui. In genere cerco di offuscare il passato che non voglio ricordare, questo doc mi ha aiutato a unire dei puntini della mia vita». Il film segue anche i concerti del tour europeo che hanno portato l'artista a Madrid e al Bataclan di Parigi e mostra come Mahmood, dai concorsi canori da ragazzo sia passato a quelli più importanti di XFactor che però non ha vinto.

«Vorrei - conclude lui rivolto alle scolaresche all'Auditorium di Roma - che capiste che non esistono sempre scorciatoie per arrivare a qualche obiettivo. Ho iniziato a prendere lezioni di canto a dodici anni e sono sempre andato avanti nonostante le tantissime porte in faccia che ho preso».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica