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Maria Monsè: "A 45 anni ho deciso di fare un figlio con la fecondazione assistita"

Dopo tanti tentativi, la soubrette ha deciso di ricorrere a una terapia ormonale. Ma tutto ciò non la spaventa, vuole dare un fratellino a sua figlia Perla Maria

Maria Monsè: "A 45 anni ho deciso di fare un figlio con la fecondazione assistita"

Spesso nella vita non tutto va come abbiamo immaginato. Per esempio Maria Monsè, la ex valletta di Non è la Rai, avrebbe voluto dare un fratellino o una sorellina a sua figlia, Perla Maria, che ora ha 12 anni. Ma nonostante i vari tentativi questo bambino non è arrivato. Ma adesso, all’età di 45 anni, la soubrette ha dichiarato di voler tentare con la procreazione assistita.

Lo sa soltanto il cielo quanto mio marito e io abbiamo provato ad avere un altro figlio in tutti questi anni- ha raccontato Maria Monsè in un’intervista alla rivista Grand Hotel -. Purtroppo le cose non sono andate come speravamo, tra la delusione di mia figlia e il mio immenso dolore per non essere riuscita a darle un fratellino. Ora però quello di allargare la famiglia non è più soltanto un sogno perché a 45 anni ho deciso di fare un figlio con la fecondazione assistita”.

La fecondazione artificiale è il processo col quale si attua l'unione dei gameti artificialmente, tramite l'osservazione al microscopio. L’ovulo può essere fecondato direttamente in utero o impiantato in un secondo momento. Il tutto viene accompagnato da un mix di ormoni che facilitano l’attecchimento della gravidanza. Il bombardamento ormonale può avere qualche controindicazione, ma la voglia di allargare la famiglia supera qualsiasi paura. “Il cambiamento ormonale non mi spaventa, anzi, mi incuriosisce”, ha affermato Maria Monsè.

Ormai la ricerca ha fatto passi da gigante e quasi la totalità delle coppie che ricorrono alla fecondazione assistita è riuscita ad avere un bimbo. Ovviamente Maria Monsè spera di essere in questo gruppo di fortunati neo-genitori: “Se tutto dovesse andare bene, avrò finalmente delle foto con il pancione, visto che della prima gravidanza non ne ho nemmeno una.

Allora infatti non c’era ancora l’abitudine di farsi i selfie o di scattare foto con i telefonini e il risultato è che non ho alcun ricordo di quel momento magico”.

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