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Il Mariinskij fa rivivere Balanchine a Ravenna

«San Pietroburgo è una città europea sorta in Russia per miracolo», sosteneva George Balanchine, coreografo che ha incarnato supremamente la danza accademica moderna. Nella capitale russa l'allora Georgij Balancivadze studiò pianoforte e composizione, entrando alla Scuola imperiale di ballo agli albori della Prima guerra mondiale. Pietroburgo incarna lo stile russo-europeo, lo stesso che per Balanchine riluce nella poesia di Puškin e nella musica di Tchajkovskij e Stravinskij. Due straordinarie creazioni di Balanchine su musiche di Stravinskij - Apollo (dal balletto Apollon Musagète , 1928) e Rubies (1967), costruito sul Capriccio per pianoforte e orchestra - sono state il piatto forte della seconda serata della tournée del Corpo di Ballo del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, ospite al Teatro Alighieri di Ravenna Festival. Apriva la serata Chopiniana, primo titolo delle famose Sylphides , ideate per i Ballets Russes dal padre della coreografia moderna, Mikhail Fokin(e).

Fokine e Balanchine furono entrambi “scoperte” e protetti del gran rabdomante del talento, l'impresario Djagilev, che conobbe di persona Tchajkovskij, suo parente alla lontana. Come dicono i francesi «tutto si tiene». Infatti nella prima e nella terza serata ravennate il Corpo di Ballo del Mariinskij hanno presentato Il Lago dei cigni di Tchajkovskij/Petipa e Giselle di Adam/Coralli-Perrot-Petipa, titoli emblematici del balletto «classico» romantico. Dopo aver assistito alle ultime due serate, con tutto il rispetto dovuto all'inesauribile perfezione di Giselle e al clima diafano delle silfi, non possiamo che manifestare l'ammirazione più totale al genio di Balanchine: sia nell'asciutto e mirabile Apollo (incarnato dallo slanciato e atletico Xander Parish) che nel meraviglioso Rubies , secondo pannello del trittico Jewels . I rubini di Balanchine indossano abiti superbi disegnati da Madame Karinska, fra panneggi di quinte e cascate di pietre preziose. Un trionfo della «coreografia sinfonica», ovvero un balletto la cui trama è la musica.

La partitura ispira gesti, movimenti, gruppi come temi, sviluppi, riprese, cadenze, divertimenti. Si danza in un mirabile equilibrio fra matrice classica e veloci alleggerimenti catturati a pose sportive e passi circensi.

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