Cultura e Spettacoli

Il MoMA riapre dopo quattro mesi di chiusura per restyling

Ampliato di circa 4.000 metri quadrati, avrà 2.400 opere d’arte in mostra, mille in più di prima. È costato 450 milioni di dollari

Il MoMA riapre dopo quattro mesi di chiusura per restyling

Manca davvero poco alla riapertura del MoMA. Il 21 ottobre il Museum of Modern Art di New York si mostrerà al pubblico dopo quatto mesi di chiusura. Fervono i preparativi sulla 53rd strada di Manhattan.

Era il 1928 quando da un’idea di Abby Rockefeller (moglie di John D. Rockefeller Jr.) decise, insieme a due amiche Lillie Bliss e Mary Quinn Sullivan, di fondare uno dei primi musei statunitensi interamente dedicato all'arte moderna e alle avanguardie. Da allora molte cose sono cambiate, innanzitutto il luogo, infatti, solo nel maggio del 1939 il museo fu allestito nel punto dove lo troviamo oggi. Con il passare degli anni sono continuati i lavori, è stato ingrandito, trasformato, riallestito. Tantissime sono state le mostre, alcune importantissime: come la retrospettiva su Picasso. Tutto ciò ha fatto si che il MoMa diventasse un’istituzione. Un luogo simbolo, importante non solo per capire l’arte ma per capire Manhattan, come il Colosseo lo è per Roma e gli Uffizi per Firenze. Ogni anno, infatti, sono circa tre milioni le persone che varcano la soglia del MoMA e non solo per l’arte, ma anche conferenze, performance dal vivo, musica, danza, biblioteca e ristorante. Andarci è diventato uno status symbol per un newyorkese e un piacere per i turisti.

L'intero restyling è stato affidato allo studio di architetti Diller Scofidio + Renfro in collaborazione con lo studio Gensler, il risultato è un ampliamento di quasi 4000 metri quadrati di spazio espositivo. Con la possibilità di esprorre più di 2.400 opere d’arte, mille in più di prima. Il costo della realizzazione è di 450 milioni di dollari e i lavori si sono protratti per circa 5 anni.

Sebbene non è stato ancora svelato al pubblico, son già piovute critiche, sul "New York Times" Michael Kimmelman definisce così il museo: "Sembra di entrare in un negozio di Apple. Tutto è frizzante e disegnato in modo intelligente. La scritta "Hello. Again" è dipinta su un lungo muro bianco come fosse uno slogan di Apple. Dalla biglietteria, ci sono segnali che ti indicano le opere esposte nell’edificio di Taniguchi a est e quelle nelle gallerie a ovest, dove c’è un groviglio di ascensori e di scale".

Certo i capolavori espositi perdonerebbero qualunque leggerezza estetico-progettuale, sono infatti custoditi: Le Ninfee di Claude Monet, le lattine di zuppa Campbell di Andy Warhol, Notte stellata di Van Gogh e moltissimi altri ancora. Una parte – tra cui le opere elencate - sarà empre visibile, mentre invece, per dare spazio anche artisti poco conosciuti, ci sarà una sorta turnover, consentendo di cambierà di frequente almeno il 30 per cento delle opere esposte ogni anno.

Le novità non hanno interessato solo la struttura, infatti anche nell’organizzazione ci sono importanti cambiamenti: il museo aprirà un’ora prima alle 10 am, e ogni primo giovedì del mese chiuderà alle 9 pm; il costo del biglietto sarà di 25 dollari.

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