Morandi ancora pediatra: "Ora sono un vero attore non perdetevi la mia isola"

Il cantante protagonista della seconda stagione della fiction in onda da domenica su Canale 5

Morandi ancora pediatra: "Ora sono un vero attore non perdetevi la mia isola"

Lui corre, fa nascere bambini, fa il padre, il nonno, lo zio, il suocero, il pediatra, il poliziotto, il magistrato, il confidente, l'amico, e quasi quasi pure il prete. Gianni Morandi è così, nella fiction e pure nella vita... Instancabile, alla veneranda età di 73 anni ha passato sei mesi in Sardegna sul set della seconda stagione de L'isola di Pietro, la fiction in cui interpreta il pediatra-investigatore che nella scorsa stagione ha avuto grande successo su Canale 5. Per lanciare le nuove puntate, in onda a partire da domenica, la produzione gli ha organizzato un party serale. E lui, non contento di introdurre la festa, raccontare i nuovi episodi, intrattenere gli ospiti, presentare tutta la troupe, si è messo anche a intervistare attori e registi «rubando» il lavoro ai giornalisti, e pure a tagliare la torta per festeggiare un compleanno... infine se ne è andato tra gli ultimi dopo mezzanotte e non ha servito il risotto perché, forse, gli pareva un po' eccessivo. Del resto erano vent'anni che il cantante non si cimentava con la recitazione, l'anno scorso ci aveva ripreso gusto con la prima stagione dell'Isola di Pietro e, alla seconda serie, ormai si sente un attore (quasi) vero. «È così - racconta lui - sul set ero più sicuro, più tranquillo, il mio personaggio si è rafforzato e sento meno l'ansia del debutto. Anche se, si sa, ogni nuova volta c'è un esame. Per me ogni canzone è stata un test. In questa fiction ci sono bravissimi attori e un grande sforzo produttivo, e spero proprio che questo venga riconosciuto».

Con il resto del cast si comporta come uno zio, ha una parola buona per tutti e infiniti elogi. Del resto passare sei mesi insieme tra le meraviglie dell'isolotto di San Pietro rafforza certamente l'amicizia, quasi si forma una nuova famiglia, come pareva quella dedita ai festeggiamenti l'altra sera. E, nella fiction, non è molto diverso: come si sa, Gianni è Pietro Sereni, pediatra vedovo che ha fatto nascere tutti i bambini dell'isola, li conosce uno per uno, li segue finché non diventano maggiorenni e anche dopo... Ha una storia familiare complicata con una figlia, Elena, rimasta lontana da lui per molti anni e una nipote, Caterina, che solo a 16 anni scopre chi è la sua vera madre. Nella prima stagione, tra un omicidio e l'altro, si ricostruiva il legame tra madre e figlia. Nella seconda il rapporto va ricostruito in seguito a una grave incidente. Accanto ai personaggi «storici», la serie è stata infarcita di volti famosi, da Elisabetta Canalis (l'amante), a Lorella Cuccarini (la mamma di un ragazzo) a Stefano Dionisi (il cattivo della situazione) a Ettore Bassi (il neurochirurgo dell'ospedale).

«Gli ingredienti fondamentali della serie - spiegano i registi Giulio Manfredonia e Luca Brignone - sono quelli crime con la conseguente parte investigativa e quelli generazionali. Molto spazio viene dato ai ragazzi e al dialogo tra genitori e figli. Gianni-Pietro è l'elemento di congiunzione tra le due generazioni: cerca di capire i ragazzi, non gli fa prediche, dà loro dei buffetti ruvidi ma dolci nel contempo». Un pediatra che segue i suoi pargoli dalla culla alla patente di guida, li aiuta e li salva pure dalla galera. Insomma una fiction (produzione Lux Vide) che riunisce davanti al divano tutta la famiglia. «Una bella responsabilità - riflette la Cuccarini - molto più complicata di quella che abbiamo quando facciamo show d'intrattenimento. Qui affrontiamo tematiche forti, diamo dei messaggi e chiavi di lettura delicate. Il nostro obiettivo è far dimenticare che siamo Lorella e Gianni e sparire nei nostri personaggi». Comunque, un lavoro che è piaciuto a tutti, tanto che si sta già ragionando sulla terza stagione. Nel frattempo Gianni continua a praticare il suo sport preferito, la corsa (40/50 km a settimana) e si gode la sua famiglia di musicisti: il figlio Pietro si sta cimentando nella trapp e il nipote Paolo scrive testi pop, l'ultimo per la Amoroso. «Io neppure lo sapevo che Pietro stava realizzando un video, me lo sono visto direttamente su Youtube.

Mi piace il rap? Che devo dire: è molto diverso dalla mia musica, ma ormai sono un esperto, li conosco tutti». E non è geloso che Rovazzi (che ha ricantato con lui Volare facendo impazzire i fan di entrambi) presenti Sanremo Giovani con Pippo Baudo? «Ma no, un'ottima idea, speriamo che Baglioni la mandi in porto...».

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