Cultura e Spettacoli

Morto Godard, addio al maestro della Nouvelle Vague

Il regista di capolavori come “Fino all’ultimo respiro” e “Il disprezzo” aveva 91 anni

Morto Godard, addio al maestro della Nouvelle Vague

Jean-Luc Godard è morto. Questo l’annuncio del quotidiano francese Liberation, una notizia che ha scosso il mondo del cinema a livello internazionale. Il regista franco-svizzero si è spento all’età di 91 anni e con lui se ne va l’ultimo grande rappresentante della Nouvelle Vague, movimento in grado di tracciare un solco nella settima arte alla fine degli anni Cinquanta grazie all’apporto di numerosi cineasti: da François Truffaut a Jacques Rivette, passando per Éric Rohmer e Claude Chabrol.

Nato a Parigi nel dicembre del 1930 da una famiglia borghese di origine svizzera, Godard ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo del cinema all’inizio degli anni Cinquanta, prima come critico e poi come regista. Dagli articoli sui Cahiers du cinéma all’esordio nel lungometraggio con “Fino all’ultimo respiro”, un’opera prima folgorante tanto da diventare l’emblema della Nouvelle Vague. Innovazioni del linguaggio, stravolgimento della produzione e tecniche sperimentali: questa la ricetta del successo.

Regista prolifico e dal temperamento romantico, Godard ha messo la firma su alcune pellicole che ancora oggi sono considerate dei manifesti della settima arte. Pensiamo a “Bande à part” con Anna Karina, una delle pietre miliari del movimento. O ancora “Il disprezzo”, “Pierrot le fou” e “Due o tre cose che so di lei”. Genio della provocazione e senza vie di mezzo, attento al contenuto ideologico esattamente quanto alle forme espressive, interessato ai contenuti erotici in un’epoca molto diversa da quella attuale: Godard è considerato uno dei più grandi registi di tutti i tempi e non potrebbe essere diversamente.

“Il cinema non è un mestiere. È un’arte”, una delle sue frasi più citate sui social network. E lui ha continuato a regalare opere fino a poco tempo fa: nel 2014 “Adieu au langage – Addio al linguaggio”, suo trentanovesimo lungometraggio, un’opera di grande qualità e con contenuti profondamente originali. Steso discorso per “Le livre d’image” del 2018, una serie di video, dipinti e brani musicali unita a filmati dello stesso Godard e di Anne-Marie Mièville.

Addio a uno degli ultimi grandi maestri di cinema a livello internazionale, un genio che nessuno potrà mai rimpiazzare e che attraverso le sue opere continuerà a fare innamorare ancora i cinefili di ogni parte del mondo.

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