Beh, gli ingredienti c'erano proprio tutti per piacere al pubblico di Raiuno: la commozione per un bambino cieco, l'empatia per le difficoltà iniziali di un ragazzo di talento, la gioia finale della conquista del successo. Così l'altra sera il film tv che ha raccontato la prima parte della vita di Andrea Bocelli, è stato accolto con grande successo: La musica del silenzio ha infatti registrato una media di 6 milioni di spettatori con uno share pari al 25,08. Insomma un risultato di quelli da incorniciare, tanto più che è riuscito a battere la corazzata del Grande Fratello Vip, il reality di Canale 5 che, tra docce -bidet, bestemmie, racconti strappalacrime elargiti dai concorrenti, sta andando a gonfie vele, tanto da raggiungere anche lunedì 4.768.000 spettatori con uno share del 24,7 per cento. Certo, non si può dire che il film su Bocelli, tratto dalla sua autobiografia, con il nome del protagonista cambiato in Amos Bardi («come se mi vedessi dall'esterno», ha spiegato Bocelli) si inserisca nel filone della fiction moderna a cui ci stanno abituando i nuovi canali e soprattutto i produttori americani. Anzi ricalca tutti gli schemi e gli stereotipi della fiction cui ci ha abituati da decenni Raiuno, una agiografia cui nemmeno le scene di ribellione adolescenziale del giovane Bocelli riescono a dare un po' di adrenalina.
Del resto, di mezzo c'è uno degli eroi italiani, uno dei nostri campioni da esportazione e mai la tv di Stato avrebbe osato scalfirne minimamente l'immagine. Però un linguaggio un tantino più moderno si poteva osare anche per il grande tenore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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