"Nei miei sogni lei è lì, immobile, proprio sotto la superficie del lago"

L'incipit del romanzo fa rivivere un dramma lontano nel tempo

"Nei miei sogni lei è lì, immobile, proprio sotto la superficie del lago"

Nei miei sogni c'è sempre il lago. L'estate in cui è successo, quell'estate che non ha lasciato traccia nella mia memoria, o forse soltanto qualche immagine, come fotografie nitide e brillanti, in quel mese di luglio in cui le nostre vite sono cambiate per sempre, faceva così caldo che i pesci risalivano dalle profondità del lago Lemano. Ci mettevamo sulla riva e vedevamo quelle masse scure affiorare in superficie come mostri ansimanti, potevamo immaginare l'interno della loro bocca, la carne rosa, ripugnante.

Secondo il dottor Traub, che vedo da tre mesi e due settimane, al ritmo di due sedute settimanali - tre mesi che guardo la sua fronte umida, i suoi capelli dall'attaccatura troppo alta, sarà calvo tra quanto, tre, quattro anni? - i pesci che tornano nei miei sogni potrebbero essere una rappresentazione di me stesso. Le mie sensazioni di soffocamento. Di asfissia.

È da ventiquattro anni e tredici giorni, che è successo. È da ventiquattro anni e tredici giorni che non ricordo niente, solo qualche lampo, un'esplosione di bianco e luce, poi più niente.

Pesci, neri, viscidi. Felci, fosforescenti, appiattite. I capelli delle amiche di mia sorella, che ondeggiano su spalle nude nel muoversi delle teste, mentre cercano Summer, mentre gridano il suo nome.

Nei miei sogni, la superficie luccica come uno specchio tagliente o una lastra di vetro. L'acqua sembra al tempo stesso ghiacciata e calda.

Ho voglia di tuffarmi, di andare a vedere, ma i pesci sono neri, le piante si allungano come tentacoli. Filamenti morbidi, luccicanti, che dondolano nella corrente.

Certe volte Summer è lì, immobile, proprio sotto la superficie.

I suoi occhi sono spalancati. Cerca di dire qualcosa oppure di respirare. I suoi capelli si muovono nella corrente, sembrano vivi. Io tendo la mano, le mie dita sfiorano la superficie. Ma non è lei, sono le alghe a disegnare il suo corpo.

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