Nel «derby» Verdi-Wagner l'Italia è partita troppo tardi

Nel «derby» Verdi-Wagner l'Italia è partita troppo tardi

Duecento anni fa, nascevano l'italiano Giuseppe Verdi e il tedesco Richard Wagner. Due personalità così diverse che “Verdi vs Wagner” è il logo del 2013 musicale. Come si festeggiano? Lipsia, la città di Wagner, nuovamente luminosa dopo la bigia era sovietica, da tempo pubblicizza i 140 eventi creati per il compleanno del compositore, e già pregusta l'impennata di visite di appassionati e turisti. E noi, che stiamo facendo per il nostro Verdi, il compositore di melodrammi più eseguiti al mondo, l'uomo-icona d'Italia che finì sulle vecchie mille lire? I teatri si stanno dando da fare cucinando tanto Verdi. La Regione Emilia-Romagna ha messo in campo «Verdi 200», un progetto che dal 15 marzo manda online spettacoli verdiani (www.giuseppeverdi.it). Ma c'è anzitutto un Comitato nazionale per le celebrazioni, guidato dal sottosegretario di Stato Paolo Peluffo, lo compongono sindaci e presidenti di provincie verdiane. Tutto è in incredibile ritardo, e le incertezze di Governo certo non aiutano. Solo martedì, si è deciso come allocare parte dei 6,5 milioni di euro predisposti da una legge apposita. A Busseto, dove Verdi nacque, va un milione di euro per interventi infrastrutturali, tra cui il recupero della casa natale, si realizzerà un'accademia di perfezionamento affidata alle solide mani di Leo Nucci, e si lancerà un concorso di voci verdiane. Al Festival Verdi del Regio di Parma è stato assegnato un milione di euro, ma il sindaco grillino Pizzarotti ne ha chiesti altri 500 mila per ristrutturare il teatro. Stanziato un milione e 60mila euro per Villa Verdi a Sant'Agata, in provincia di Piacenza.
L'incontro del Comitato nazionale, il secondo dall'inizio dell'anno, si è tenuto a Palazzo Chigi, in assenza però del nucleo scientifico, delineato - del resto - poche ore fa. Ne fanno parte specialisti di settore: non necessariamente musicale. Si va da Giovanni Minoli e dallo studioso di storia della Chiesa Alberto Melloni (Verdi - per inciso - era un mangiapreti), al musicologo Stefano Ragni e all'ottuagenario Gioachino Lanza Tomasi.

La sindachessa di Busseto, Maria Giovanna Gambazza, che minacciava azioni di forza se la situazione non si fosse sbloccata, ora è un poco più tranquilla. E settimana prossima presenterà ufficialmente le iniziative ad hoc per il compositore. Progetti che coinvolgono il Ravenna Festival, la Scala, le città di Bologna e Ferrara.

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