Neanche nominato nella categoria dei Migliori Registi – ed è soltanto la quarta volta che succede, nella storia dell’Academy - Ben Affleck vince l’Oscar con “Argo”.
E’ suo il Miglior Film di un’annata davvero strepitosa per il cinema americano. E agguanta pure la statuetta per la Migliore Sceneggiatura non Originale e il Miglior Montaggio, per tacere dell’annuncio prestigioso, dato in diretta live dalla Casa Bianca,c ollegata con il Dolby Theater di Los Angeles. “And the winner is”, detto per bocca della first lady Michelle Obama che apre la busta in elegante abito bianco, vale un sigillo d’oro. E infatti Ben, salendo sul palco, ha giocato la carta dell’umiltà, menzionando subito il grande sconfitto in ombra, nella festa delle stelle, quello Steven Spielberg che,dopo 12 nominations per “Lincoln”, ha portato a casa solamente l’Oscar per il Miglior Attore Protagonista, l’intenso Daniel Day-Lewis,interprete unico nel ruolo del 16esimo Presidente degli USA e quello per la Migliore Scenografia.
Daniel Day-Lewis, per la cronaca, è il primo attore di sempre a vincere 3 Oscar nella categoria principale. In un certo senso, Steven il grande è apparso bruciato dai molti riconoscimenti precedenti all’Oscar e dalle molte pompe ufficiali, tra il Campidoglio di Washington e il Senato di Roma. “Gli altri otto film contro i quali era in lizza “Argo” avevano lo stesso diritto del mio, di stare qui sul palco. Vorrei salutare Steven Spielberg, che è un genio”, ha detto Ben Affleck,passando a ringraziare il Canada, dove ha girato il suo thriller politico, gli amici iraniani, e sua moglie, l’attrice Jennifer Garner.
Ma chi fa man bassa per davvero è Ang Lee, che totalizza 4 statuette con il suo “Vita di Pi”: Miglior Regista, Miglior Fotografia, Migliori Effetti Speciali e Migliore Colonna Sonora per il suo straordinario racconto, che sta per diventare un franchise. E c’è da dire che, mai come quest’anno, la musica ha vissuto un grande momento, sia con i riconoscimenti andati ad Adele, per la canzone di “Skyfall”, sia per le sottolineature delle sette note, eseguite dalle apparizioni, sul palco di Shirley Bassey e Barbra Streisand, autorevoli ladies ancora amate e seguite dal grande pubblico. Ha festeggiato pure Quentin Tarantino: 2 Oscar per il suo “Django Unchained”, conferiti per la Migliore Sceneggiatura originale e per il Miglior Attore Non Protagonista, Christopher Waltz, fino a tre anni fa attore pressoché sconosciuto e ora sugli scudi del cinema globale.
Sul versante femminile, Anne Hathaway, delicata Fantine nel musical “Les Misérables”, vince l’Oscar come Miglior Attrice Non Protagonista. Ai “Mis” va pure il riconoscimento della categoria Miglior Trucco. E l’emergente di punta Jennifer Lawrence,la talentuosa ragazza di “Hunger Games” data subito per vincitrice dai più accreditati scommettitori di Hollywood,intasca la statuetta per la sua toccante interpretazione de “Il lato positivo”. Bella, brava e più sportiva che di classe, la star è inciampata nello strascico del suo vestito Dior, mentre saliva le scale che la portavano al palco. Consegnando ai media, per la seconda volta dopo i Sag Award,un’imbarazzante caduta da stress, con immediato rialzo e standing ovation dei presenti.
Quanto ad abiti, per la categoria Migliori Costumi, trionfa “Anna Karenina”.
E la talentuosa Kathryn Bigelow, copertina su “Time” e chiacchiere a non finire, sull’uso disinvolto dell’effetto- tortura nel suo “Zero Dark Thirty”? Punita per correttezza politica: al suo battagliato thriller politico va l’Oscar per il Miglior Montaggio Sonoro, ex-aequo con “Skyfall”: tra 007 e Cia, i conti tornano sempre in pari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.