Tornano i sentimenti, sul piccolo schermo di fine d'anno, però non sono stucchevoli, né lacrimosi. Anzi, Questo nostro amore, la fiction che Raiuno metterà in onda in data da destinarsi, affronta con tatto e grinta moderni la spinosa questione dei rapporti coniugali, incorniciando la vicenda di Anna (Anna Valle) e Vittorio (Neri Marcorè) nel quadro dell'Italia ancora beghina di 50 anni fa. Ambientata nella Torino del 1967, tra l'asfissia della buona borghesia sabauda e le aspirazioni libertarie di due giovani amanti, la fiction sceneggiata da Stefano Bises è in realtà uno specchio dei tempi che cambiano. «Quello che racconto è un anno di frontiera. E Torino ne è la sentinella. C'è un parallelo, che sta nella diversità. Se si sposta l'attenzione non tanto sul connubio, quanto sul colore della pelle o sull'orientamento sessuale, oggi, si ha lo stesso racconto», spiega Bises. Per Marcorè, che tratteggia con disinvoltura il personaggio di Vittorio, sposato quando conosce Anna e decide d'andare a convivere con lei, - all'epoca, soltanto la Sacra Rota poteva provvedere alle pratiche di divorzio «la fiction è un modo per entrare nelle case degli italiani, raccontando loro come il tempo abbia giocato a favore dell'evoluzione dei costumi nazionali». Sullo sfondo della tormentosa, ma appagante storia d'amore, la Torino delle fabbriche e delle nebbie lungo il Po, che a tratti diventa un personaggio a sé stante. Chi dovesse rimpiangere Tutti pazzi per amore, qui avrà pane per i suoi denti: la colonna sonora di Nadea sembra sufficientemente pop e orecchiabile.
Anna Valle, già indossatrice, conferma la sua verve melodrammatica, sfilando in numerose scene con i tipici tubini da signora-bene all'ombra della Mole. «Non potevo perdermi l'occasione d'impersonare Anna, con la quale sento affinità per quanto riguarda l'introversione e la sfida silente, che sa lanciare alla società, senza però assumere atteggiamenti ribellistici».Neri Marcoré spiega l'amore prima del '68
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