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"Bridgerton 2": senza Duca l’attrazione diventa casta

Amore, romanticismo, scandali, drammi, intrighi e delusioni ma molto meno sesso. Ecco come sarà la seconda stagione della celebre serie Netflix

"Bridgerton 2": senza Duca l’attrazione diventa casta

Se appartenete alla vasta platea che ha consacrato la prima stagione di Bridgerton a una delle serie Netflix più viste (e gradite) di sempre, è probabile che sarà difficile vi perdiate la seconda, da oggi disponibile sulla stessa piattaforma.

Per non incorrere in delusioni cocenti sarà bene che le tante estimatrici del Duca di Hastings sappiano subito che non potranno più godere della sua vista. Il personaggio interpretato dal bellissimo Regé-Jean Page è completamente assente e con lui il grande erotismo che aveva caratterizzato la prima stagione.

Quella nuova si concentra invece sulle diatribe sentimentali del Visconte Anthony Bridgerton (Jonathan Bailey), deciso a prender moglie. Non una qualsiasi, ovvio. La prescelta dovrà rispondere a canoni di perfezione, giacché il primogenito della famiglia cerca qualcuno che, oltre a ben rappresentare il suo status in società, dovrà fare le veci della madre nella gestione della casa. L’amore non è contemplato, il giovane ha fatto un preciso calcolo e pensa di legarsi al nuovo diamante designato dalla Regina all’apertura della stagione dei corteggiamenti: Edwina (Charithra Chandran). La ragazza è appena arrivata dall’India con la sorella Kate (Simone Ashley), figura quanto mai invadente e che non reputa il visconte abbastanza serio.

Intanto i Featherington, dopo la morte del Lord, sperano di risollevare la loro malconcia situazione patrimoniale con l’arrivo dall’America del nuovo erede del casato. Tra loro c’è Penelope (Nicola Coughlan) che ha però altro per la testa, dovendo continuare a nascondere di essere Lady Whistledown, la penna temuta dall’intera società aristocratica londinese.

La celebre sceneggiatrice e produttrice Shonda Rhimes continua a far centro pescando a piene mani, come nella prima stagione, dalla saga di romanzi storico-sentimentali scritti da Julia Quinn.

Stavolta, anziché spiare i turbamenti amorosi e la fioritura sessuale di una giovane innocente e ignara del mondo, si dà fondo a quello che è uno dei capisaldi della letteratura amorosa di tutti i tempi: il triangolo. Anthony infatti ha messo sì gli occhi su Edwina come possibile sposa, ma ha un’attrazione selvaggia per l’indomabile Kate. Creatura al contempo vitale e austera, quest’ultima è la prima a nascondere, dietro le schermaglie verbali con l’ipotetico cognato, molto più interesse di quanto voglia ammettere. Attraverso i moti di avvicinamento e allontanamento tra lei e il visconte, saggiamo il legame che nasce dall’essere ipnotizzati da un modo di essere e da un temperamento. La personalità può essere un magnete potente e risultare intrigante al punto da diventare desiderio. La sfida mentale diventa pulsione sessuale e l’antagonismo di facciata è una specie di sublimazione dei preliminari. Parole e sguardi, sguardi e parole. Il ribollire dei sensi non è mai esplicito se non in una scena verso la fine.

La serie stavolta insiste molto più sul background psicologico dei protagonisti e sui loro legami familiari: viene spiegato in un flashback come sia morto il visconte precedente, mentre la nuova protagonista femminile, oltre ad avere quasi superato l’età da marito (a ventisei anni all’epoca si era a un passo dall’essere zitelle), non ha un vero legame di sangue con quelle che definisce madre e sorella. Ognuno deve fare i conti con quale sia la sua vera priorità tra amor proprio, affetti e vantaggi di varia natura.

Costumi e ambientazioni si confermano una gioia per gli occhi, mentre le lotte interiori, le debolezze, i drammatici vizi e le segrete gioie dei vari personaggi appassionano o regalano evasione, a seconda che si sia spettatori fanatici della serie o persone meno avvezze al genere.

In "Bridgerton 2" la Londra dell’epoca continua ad essere dipinta come una realtà in parte ideale, nella quale il colore della pelle non rappresenta un problema e le persone sono libere di scegliere tra amore vero e relazioni di convenienza. Non ultimo, una ragazza in fiore come la nuova debuttante in società dei Bridgerton, la ribelle Eloise, può brandire contenuti femministi anche in una società che li giudica inappropriati.

A dare una ventata di attualità e freschezza, la presenza in sottofondo di canzoni pop iconiche contemporanee, ma arrangiate secondo la musicalità della Londra di inizio ‘800: da "Material Girl" di Madonna a "Diamonds" di Rihanna, da "You Oughta Know" di Alanis Morissette all’attesissima "Sign of the Times” di Harry Styles che accompagnerà il momento più memorabile degli interi otto episodi.

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