Non posso fare la maglierista perché non ho la macchina

Brescia

E ccellenza

A Lei mi rivolgo perché so che tanto le sta a cuore e aiuta le famiglie numerose. Io passo inosservata; quarta di undici figli dei quali dieci viventi, nove ancora a carico d'un grande invalido, d'un combattente del S. Michele, superstite del piccolo Mazzini affondato da una mina del 6 Novembre 1918 nelle acque di Durazzo ora invalido del lavoro, amputato d'ambedue le mani. Ricevette la somma di £ 36.000 con quale comperò nel 1929 una casetta e duepiò di terreno che ora tringe con una forza sovraumana per non rimanere al verde, e andare medico. La prima sorella sposata, il fratello congedatosi dal servizio militare il settembre scorso restò disoccupato e purtroppo a tutt'oggi non trova lavoro. Un alpino pieno di vigore e di buona volontà, di professione scalpellino, 15 giorni or sono fece domanda per L'Africa O. che attende desideroso la risposta perché stanco d'una vita oziosa. La seconda sorella fa la rammendatrice, l'unico sostegno della numerosa famiglia, io la quarta quindicenne ritornata da una casa di providenza sussidiata dalla cassa di risparmio della P. Lombarda per l'infortunio del padre, ove ho imparato la maglierista che purtroppo desolatamente non posso esercitare per mancanza di mezzi per comprarmi la macchina onde poter aiutare la mia famiglia tanto bisognosa

Eccellenza sono certa che la mia supplica sarà accolta da Lei che è tanto generoso e buono. Pregherò il Signore che lo conservi per lungo tempo alla nostra Italia.

Ringrazio e chiedo perdono

Devotissima

M. Giuseppina

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