Cultura e Spettacoli

Nozze tutte da ridere tra pasticci e scherzi

Un po' come le ciambelle, non tutti i remake riescono con il buco ma questo rifacimento di una commedia francese di qualche anno fa è l'eccezione che conferma la regola

Nozze tutte da ridere tra pasticci e scherzi

Un po' come le ciambelle, non tutti i remake riescono con il buco ma questo rifacimento di una commedia francese di qualche anno fa è l'eccezione che conferma la regola. Il giorno più bello è titolo obiettivamente fiacco che non deve però trarre in inganno. Si ride e ci si diverte più che con l'originale C'est la vie - Prendila come viene, di gran lunga più accattivante nell'intitolazione. Se la versione transalpina è una pasticciata festa di nozze vista dalla prospettiva degli organizzatori, tutti un po' trasognati e distratti, quella italiana è infarcita di storie collaterali che arricchiscono la trama principale.

Paolo Kessisoglu, organizzatore di cerimonie, vuole vendere l'azienda avviata da papà per fuggire con l'amata in barca, ma siccome la fanciulla è la moglie del suo migliore amico, il coming out sulla relazione segreta risulta quanto mai difficile, anche perché lei è la sua chef e lui il fotografo ufficiale. Insomma, gli ingredienti perché tutto vada a rotoli si sprecano e gli intrighi si accavallano. Il cantante è un ex della sposa e il padre della nubenda è un imprenditore che vuol rilevare l'azienda di matrimoni. Non c'è troppo da stare tranquilli, quindi. E le sorprese sono all'ordine del minuto. Il risultato finale è superiore alla matrice cinematografica da cui proviene, perché quello francese è certamente più compassato e raffinato, ma meno efficace dal punto di vista comico.

Al contrario, Il giorno più bello risulta decisamente d'impatto, mettendo in burla anche le piccole ipocrisie nascoste nell'animo di molti invitati a nozze che escono di casa malmostosi per poi far finta di essere contenti. A suo modo, il film può essere visto anche come una satira sociale. I matrimoni tradizionali sono sempre più rari e i riferimenti alle celebrazioni, interrotte durante l'emergenza Covid, per poi riprendere in mesi più tranquilli, si portano dietro tutta la voglia di riprendersi il futuro.

Il giorno più bello, in fin dei conti, è anche quello in cui si smette di soffrire.

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