"Ora a colpi di rap e pop vi porto sulla Luna"

Il nuovo disco della cantante unisce l'hip hop ai ritmi latini. Tanta attesa per la nuova tournée dopo la pandemia

"Ora a colpi di rap e pop vi porto sulla Luna"

Dammi una metafora e ti solleverò il mondo. A Baby K torna di sicuro utile, la metafora, per spiegare che oggi non ci sono limiti alle donne. Né il cielo, né oltre. E siccome «la Luna è il simbolo della donna per eccellenza, anzi è una sorta di specchio nel quale le donne vedono riflesse sé stesse», intitolare il nuovo album Donna sulla Luna è uno slancio naturale. Poi, chissà, un repackaging dei quattrodici brani (più intro in prosa) potrebbe essere battezzato Donna su Marte. Anche perché il tour legato all'album, per la cantante nata rapper, non scalderà i motori fino ad aprile 2022: «Ho risentito particolarmente di questi stop & start continui, e dei continui posticipi, anche nella lavorazione di questo album, nel quale ho inserito e tolto canzoni man mano che maturavo idee spiega Baby K Dunque punto tutto sul 2022, e facciamo le corna».

Uscito giusto ieri, il nuovo progetto discografico della romana Claudia Judith Nahum in arte Baby K detta tempi (rap, latini, pop) e modi a quella che deve essere una ripresa: «Vediamo la luce in fondo al tunnel, ci vuole precauzione ma è fatta: i vaccini marciano alla grande, le cifre fanno sperare. E la musica ha il dovere di cantare questo ottimismo, così come quando nel primo lockdown i musicisti furono i primi a sentire la responsabilità di intrattenere i giovani in casa. Mi viene in mente, ad esempio, Alex Britti che dava lezioni di chitarra su Instagram. Come categoria noi della musica fummo i più pronti e i più sensibili: non abbiamo mai perso di vista la gente». Si presenta elegante e posata in tailleur bianco e capelli raccolti, Baby K, ma fosse per lei ballerebbe e canterebbe sulle note di Mohicani, il singolo realizzato con Boomdabash nel quale vuole «trasmettere inclusività, citando vari Paesi per dire che vogliamo riaffacciarci sul mondo, ripartire e includere». Le collaborazioni nel disco sono molte, da Omar Montes a Tedua («Me Gusta è il brano più sexy del disco, una rarità sulla scena discografica italiana, nella quale fatico a identificare brani veramente sexy»), dalla influencer Chiara Ferragni a, colpo di scena, Gigi D'Alessio: «Gigi è l'esempio che i veri grandi sono persone umili spiega Baby K che, con il big napoletano, ha inciso Rosso Amarena Avrebbe potuto pretendere un suo pezzo, invece ha accettato il mio e mi ha pure detto di aver sempre creduto in me. Il suo stile neomelodico e il mio latin compiono un matrimonio perfetto».

Insomma, Baby K può ben dire di essere, oggi, padrona di sé stessa: «Da quando tengo le redini del mio destino artistico, anche come produttrice, sento di poter fare tutto spiega la popstar Da giovane mi facevo guidare, ho anche esitato nel dire qualche no che andava detto, ora seguo tutto il mio processo artistico, dai testi alle melodie, dal montaggio dei videoclip al packaging del disco. La gavetta conta, eccome».

Meritocrazia, quella che esplode concettualmente nel brano Dinero featuring Samurai Jay e Boro Boro: «Senza i soldi di papà, non credevi ci arrivassi guarda adesso». Insomma, darsi da fare e tirare diritto perché «Io nasco semplice, non avevo grandi ambizioni se non essere la versione migliore di me stessa». Anche a dispetto dei maschilismi nell'universo rap, quello dal quale è uscita «quando scrivevo e cantavo chiusa nella mia camera, anzi letteralmente dentro il mio armadio». Oggi la scena è mutata, e a testimoniarlo ci sono anche i messaggi vocali di tanti artisti rap incisi nel disco a incipit di alcuni brani: «In Italia resistono i cliché che vogliono che una ragazza di bell'aspetto non debba per forza essere una buona artista spiega Baby K Ma i cliché sono fatti per essere smontati, e io penso di averlo fatto. È finito il tempo in cui rischiavo di sentirmi un pesce fuor d'acqua: ad esempio quando facevo rap e le radio non ci pensavano proprio a mandarlo in onda».

Seduta sulla Luna, Baby K ha un'ultima

tentazione: «La tv. conclude La feci ai tempi di Sanremo Young, con Mara Maionchi e Iva Zanicchi, ma durò poco. Ora come giudice parteciperei volentieri a un talent. Anche perché come produttrice penso di saperne qualcosa».

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