La velocità è impressionante. Di come il pubblico (meglio dire, parte del pubblico) abbia modificato abitudini, imparato a muoversi sul telecomando, scoperto mondi sconosciuti, assaporato il gusto di inventarsi un proprio palinsesto personale. In pochissimi anni il modo di fruire la televisione, si sa, è totalmente cambiato. E basta aggiornare le cifre per monitorarelavastitàdelfenomeno. Come si vede nel grafico qui riportato, ormai le «altre tv» hanno raggiunto la quota del 33,9 percentodishare: fascia presa in considerazione il prime time (dalle 20,30 alle 22,30). Significa che uno spettatore su tre pigia sul telecomando tasti oltre il 7. Per «altre tv» si intendono sia le reti tematiche (cioè che trattano un solo genere, esempioserie, sport,natura, cucina e via dicendo) che vanno in onda sulle piattaforme Rai, Mediaset, Sky e La7 sia le televisioni locali. Il confronto è stato fatto tra l’autunno 2008 (anno in cui è cominciato il passaggio dal sistema analogico a quello digitale) e l’autunno 2013, ultima stagione Auditel terminata. Nel tracollo della tv tradizionale o generalista (Raiuno, Raidue, Raitre, Canale 5, Italia Uno e Rete4), si è salvata solo La7, merito dell’arrivo del Tg di Enrico Mentana.
Insomma, se nell’autunno 2008 la somma dei primi sette canali dava una percentuale di share in prima serata pari all’85,6 (cioè quasi tutto il pubblico guardava quelle reti), ora si è scesi al 66,1, praticamentedueterzi. Moltidegli spettatori che i network tradizionali (Rai e Mediaset) hanno perso per strada, sono stati dai medesimi recuperati grazie ai canali tematici: da Rai4 a Rai Storia alle altre reti pubbliche a Iris, La5, Italia2, Boing, Premium e gli altri canali Mediaset. Una fuga frenata, ma non del tutto: nel 2008 il totale Rai eradel44,6percento, nel 2013 è stato del 38,9. Per Mediaset il totale nel 2008 era del 39,1, nel 2013 del 35,2.
A questa erosione ha contribuito la forte avanzata di Sky, arrivata al 6 per cento di media,de La7 e dei canali della piattaforma Discovery (con Real Time che vola). I numeri sono destinati a modificarsi ancora velocemente. Anche se, una grande fetta di pubblico, meno giovane e moderna, rimarrà comunque ancorata alla tv tradizionale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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