Figli d'arte

Paolo Ciavarro: "Io raccomandato? Non è vero, adesso ci rido su"

Il secondo classificato del Grande Fratello Vip è il protagonista della nostra rubrica “Figli d'arte”. Ex stella del calcio, poi laureato in Economia si trasferisce a Londra, ma è “Pechino Express”, in coppia col padre Massimo, a cambiargli la vita

Paolo Ciavarro: "Io raccomandato? Non è vero, adesso ci rido su"

Si è classificato al secondo posto al Grande Fratello Vip, dietro Paola Di Benedetto. Figlio d'arte con due genitori importanti nel mondo del cinema, come Eleonora Giorgi e Massimo Ciavarro, Paolo Ciavarro ha sempre fatto di testa sua nel suo percorso professionale. A soli 17 anni lascia il mondo del calcio, nonostante fosse molto bravo, poi va a Londra, il ritorno in Italia e le porte della tv si spalancano. Dentro la Casa del Grande Fratello si è innamorato perdutamente di Clizia Incorvaia, ex compagna di Francesco Sarcina de Le Vibrazioni. Lui 28enne, lei 39enne (età che ha confessato solo recentemente), la coppia se ne frega di tutto e di tutti e va avanti più innamorata di prima. Non si vedono da sessanta giorni e aspettano di rivedersi, appena sarà possibile e i decreti governativi lo consentiranno.

Di te Clizia dice “lui ragiona come uno di novant’anni, quindi è perfetto”. Ha ragione?

“Ha ragione (ride, ndr). Sono molto razionale e mi rivedo in questa definizione. Sin da piccolo ho sempre avuto amicizie con persone più grandi di me. Sarà per questo che dimostro più anni di quelli che ho realmente”.

Cosa ti ha fatto innamorare di lei?

“Forse non ci crederete, ma il suo carattere forte e la sua intelligenza. Soprattutto il suo modo di gestire le situazioni. Tutte caratteristiche che mi hanno colpito e che io stesso ho confermato a lei, in tempi non sospetti. Quando dentro la Casa non pensavamo minimamente che ci saremmo innamorati”.

Come state vivendo questa quarantena forzata?

“Siamo lontani, ci sentiamo però tutti i giorni e più volte al giorno. Non è ancora finita. E pensare che contavo tutti i giorni che mi separavano da lei e dall'uscita dal GfVip. Del resto contare è una mia grande fissazione: io e Clizia ci siamo scambiati dentro la casa 3150 baci”.

Perché ha vinto Paola Di Benedetto e non tu?

“Ah non ne ho proprio idea. Per me è stata già una vittoria arrivare fino alla finale e non lo avrei mai detto sicuramente. Però guardando il podio mi viene da dire 'Largo ai giovani!' (ride, ndr)”.

Non deve essere stato facile vivere il Grande Fratello Vip in questo momento storico particolare. Come l'hai vissuta?

“È stata molto dura, non lo nego. Sapevamo le cose, ma non toccavamo con mano la realtà. Comunque eravamo chiusi in una bolla da un mese e mezzo. Quando ci arrivavano aggiornamenti, non erano mai notizie incoraggianti e ogni volta dentro di me si creava un tormento e tanti interrogativi. Mi chiedevo 'che senso ha continuare con gente che combatte con la malattia?'. Ho vissuto con lo sconforto e la voglia di tornare dai miei cari e affrontare la realtà con tutto il Paese e tutto il mondo”.

Poi come mai sei rimasto?

“Ho ragionato e ho riflettuto: le persone a casa avevano bisogno di leggerezza e spensieratezza. Giusto rimanere. Abbiamo vissuto momenti emozionanti, come quando alle 18 sentivamo il vicinato cantare l'Inno”.

Cosa ti ha colpito di più?

“Vedere mio padre e non poterlo abbracciare. Tornare in studio e trovare tutti con le mascherine”.

La televisione non è stata il tuo primo amore. In realtà eri una promessa del calcio italiano. Come mai l'hai lasciato?

“A 6 anni ho iniziato a giocare, ho militato nella Roma fino a 17 anni, quando ho mollato tutto. Non sono riuscito a continuare per una serie di mancanze che avevo e che poi ho capito quali fossero, col tempo. Insomma non avevo la maturità che serviva per rendermi conto della grande opportunità che la vita mi stava riservando. Non volevo più fare sacrifici, ho deciso di mollare”.

Rimpiangi quella scelta?

“Un pochino sì, ma ho anche imparato molto. Per me è stata una grande lezione di vita”.

Poi cosa è successo?

“Ho continuato gli studi, mi sono laureato in economia in lingua inglese, sono entrato in uno studio commercialista, ma mi sono reso che non faceva per me. Sono andato a Londra per lavorare in una società e fare un po' di esperienza all'estero. Dopo sei mesi ho capito che non era quello che faceva per me. In tutto ciò ho partecipato a 'Pechino Express' con mio padre nel 2013. La mia prima vera esperienza televisiva, al di là delle ospitate con i miei genitori. Un bellissimo viaggio umano e professionale. Ho un ricordo unico, condiviso con mio padre”.

Ed ecco che arriva “Forum”...

“Già. Dopo 'Pechino Express' sono tornato, per breve tempo, a Londra e sono entrato in crisi. Sono stato contattato da 'Forum' e ho preso questa opportunità al balzo. La mia vita è cambiata. In quattro anni ho avuto modo di farmi conoscere e staccarmi dall'etichetta del 'figlio di'. Per me è stato motivo di grande orgoglio. Sono riuscito anche a farmi scivolare certe critiche di dosso. A partire dal 2017 ho condotto il daily di 'Amici di Maria De Filippi', prima con Stefano De Martino e poi con Marcello Sacchetta e Lorella Boccia. Due anni incredibili”.

Stai già pensando alla tua fase 2 lavorativa?

“La tv rimane sempre un punto fisso, sogno di condurre una trasmissione sportiva. Poi mi piacerebbe tentare la strada del cinema, del resto ho due maestri in casa (ride; ndr). Comunque per ora è tutto fermo, a causa di questa situazione allucinante”.

Ti ferisce che ti accusino di essere raccomandato?

“Ho ricevuto un sacco di insulti sul web per questo. Quando ero piccolino ci rimanevo un po' male, con il passare degli anni ho capito delle cose e mi sono fatto una grande risata. Insomma non sono un raccomandato, come se mio padre avesse chissà quale tipo di influenza. Questo valeva sia quando facevo il calciatore, che ora. Bisogna analizzare le cose razionalmente, quando si fanno questi discorsi. Non ne vale la pena prendersela”.



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