«Benvenuti a questo viaggio». Volo Milano Roma. L'hostess speciale è Laura Pausini, proprio lei, le manca solo la divisa, ma scherzosamente passa persino tra le fila con il carrello delle bevande. «Vivo in aereo, talvolta ne prendo tre al giorno e quindi ho pensato di presentare il mio nuovo disco proprio a bordo». Il suo disco si intitola Fatti sentire, arriva a due anni e mezzo da Simili, ed è un aggiornamento del «codice Pausini» sia nei testi che nelle musiche. «Non è autobiografico ma ogni brano racconta storie che sono capitate anche a me», spiega lei che poi ne riassume il significato: «Sul palco sono forte ma cinque gradini più sotto, nella vita normale, sono molto fragile. Per proteggermi, cercavo di piacere a tutti, ma ho sbagliato. Nessuno deve diventare diverso per compiacere gli altri». Perciò in Fatti sentire ci sono ballate come Non è detto (primo singolo) ma pure brani con andamento rock come Frasi a metà (prossimo singolo) e due canzoni «più frivole» come Nuevo, un reggaeton cantato tutto in spagnolo, e l'irresistibile E.sta.a.te che sa di mare e vacanze e che per forza gironzolerà in radio da luglio in avanti.
«Ma ogni brano contiene la storia di chi deve fare una scelta e le scelte, si sa, sono sempre dolorose», spiega lei sfoggiando sempre quello spirito indomabile che in venticinque anni l'ha portata a diventare la popstar italiana più famosa all'estero, forse quella che con Bocelli tiene più alta l'asticella dell'italianità in giro per il mondo: «In Sudamerica mi presentano sempre come la più italiana delle star americane». Quando parla, stavolta Laura Pausini è più immediata, si perde meno in giri di parole e ha un profilo decisamente internazionale, se non altro perché vive sei mesi all'anno a Miami e ha appena finito di registrare le prime puntate dell'X Factor spagnolo, nel quale è giudice. Forse, lo si era capito già al Festival di Sanremo che il «Codice Pausini» aveva un nuovo capitolo: l'essenzialità. Avrebbe dovuto essere l'ospite della prima puntata, ma una brutta influenza le ha tolto la voce. L'ospitata è stata rinviata alla sera del sabato ma nel frattempo qualche giornalista ha fatto circolare sospetti di una «indisposizione strategica» per evitare la concorrenza con l'altro ospite, ossia Fiorello. In realtà, come ha dimostrato la sua stessa voce registrata su di un messaggio whatsapp inviato a Fiorello, lei era sostanzialmente afona e anche l'esibizione durante la serata finale ha confermato il notevole calo di prestazioni. «Ma è stata messa in dubbio la mia serietà, una di quelle situazioni che ti fanno pensare di smettere». Perciò, come dice lei quasi scandendo le parole, «condurre il prossimo Festival? Assolutamente no. Dopo quest'anno, poi...». Se non altro perché potrebbe arrivare un altro disco. Proprio così: «Di solito impiego un anno per trovare e incidere i miei nuovi brani. Ascolto i provini che mi mandano e non voglio neppure sapere chi siano gli autori, perché rischio di farmi condizionare dai loro nomi o dal rapporto di amicizia che posso avere. Invece stavolta tutto è stato velocissimo, tipo un mese e mezzo, perciò ho chiamato il presidente della Warner per anticipare i tempi e uscire con il disco già a marzo. Anche perché questo processo non è finito, ho altre parole che devono uscire». Dice proprio parole perché Fatti sentire è un album con tante musiche diverse ma con lo stesso filo conduttore verbale: l'urgenza emotiva, il bisogno di dire ciò che si è, senza mezze misure. Dopotutto, se si guarda la copertina, in alto a sinistra c'è la misteriosa scritta «1/2», che indica la prossima uscita di un altro disco con gli stessi argomenti: «Ma non so se sarà entro il 2018 oppure nel prossimo anno». In ogni caso, è una Pausini che non ha più tanta voglia di moine e salamelecchi. E' più diretta, più sicura. Perciò, come spiega, non parlerà delle ultime elezioni neanche con vaghe allusioni perché «non ci capisco nulla e comunque, se capissi qualcosa di ciò che sta accadendo, non avrei fatto la cantante».
In fondo Laura Pausini è una cantante che sul palco ha pochissimi rivali. E, oltre all'apparizione a Cuba nelle prossime settimane, lo confermano le prevendite dei suoi due concerti al Circo Massimo di Roma del 21 e 22 luglio, con uno spettacolo per quindicimila persone a sera «tutte sedute perché vengono anche mamme con i figli», e quelle del tour di Stati Uniti e Sudamerica prima del ritorno in Italia per due mesi (prima data al Forum di Assago l'8 settembre).
In poche parole, l'inarrestabile tourbillon di una popstar che non si pone traguardi perché «ho sempre bisogno di sapere che non ho ancora finito». Una rarità in un mondo di chi al primo successo pensa di essere già arrivato.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.