Brava Valentina Lisitsa! Bel colpo. Questa pianista di Kiev (1973), con la sua strategia, in cinque anni è riuscita a calamitare più ascoltatori di quanto abbiano fatto in una carriera colleghi puntellati da agenzie, segretari, assistenti, porta borse e case discografiche. Per dire: ha battuto celebrità come Lang Lang, il pianista-prezzemolo che suona alla Scala di Milano, alla Casa Bianca, in piazza Tienanmen, con i Berliner Philarmoniker e Herbie Hancock.
Come ha fatto? Arrivando prima degli altri, con un’operazione alla Steve Jobs. Tutto è nato nel salotto di casa, nel North Carolina, dove la Lisitsa e il marito hanno messo su il primo video postandolo su youtube. E via a surfare sull’onda dei social media, fra cinguettii di Twitter, tag su facebook. E soprattutto con ore ed ore di esecuzioni mandate in circolo per il popolo di internet. Le decine di visitatori dei video della Lisitsa &C ora hanno toccato quota 43milioni, numero che ne fa la pianista più seguita del web.
Che Valentina Lisitsa, biondo platino, fosse brava e prodigiosa, lo si sapeva. A tre anni già al pianoforte e a quattro prima esecuzione in pubblico. Superdotata, segue una scuola per cervelloni musicali e nel 1991 lascia l’Ucraina e migra negli Usa.
Bella carriera, ma nel ruolo di spalla, pur qualificatissima. Suona anche da sola, ma non nelle sale che contano, le platee giuste le raggiunge al seguito di solisti importanti. Come Hilary Hahn, la violinista del momento, un caratteraccio, con la quale ha fatto duo. Questo ruolo di comprimaria inizia a starle stretto, e via via matura l’idea di agire in proprio conciliando squisitezze artistiche con la logica del mercato. «Venni a conoscenza di Justin Bieber leggendo un articolo sul Wall Street Journal. Mi chiesi come fosse potuto accadere? Analizzai la strategia di quel ragazzo e ci ragionai sopra». Bieber è il giovanotto che giocando la carta del web venne scoperto, lanciato, l’anno scorso ha guadagnato 55milioni di dollari.
Grazie ai video casalinghi, la Lisitsa è stata notata dalla più grossa agenzia d’artisti, il colosso IMG. Entrare lì, cosa accaduta l’anno scorso, vuol dire essere in una botte di ferro. Ora le cose iniziano a girare per il verso giusto. E figuriamoci se la Universal, Decca per la precisione, s’è lasciata sfuggire la novità della pianista web. In primavera la Lisitsa ha firmato un contratto in esclusiva. Il primo cd e dvd Decca arrivano a luglio e riprendono il recital del 19 giugno alla Royal Albert Hall di Londra. Non è stato un concerto qualsiasi. Al di là del fatto che i principali quotidiani inglesi, The Guardian in testa, hanno dedicato paginone al fenomeno, il concerto è stato seguito in streaming da 60mila persone, e da qualche giorno è scaricabile su ITunes.
Il programma era a misura di web, con una serie di piccoli pezzi, scelti fra i più conosciuti. Del resto il video più cliccato della Lisitsa è quello con la Sonata di Beethoven Al Chiaro di Luna. A dire il vero, per la prossima emissione discografica, la pianista strizza l’occhio non tanto al popolo del web quanto al pubblico più tradizionale proponendo i lunghi concerti di Rachmaninov. Come ha reagito la Lisitsa al bagno di notorietà? È antidiva e d’una semplicità disarmante, ma gli anni di attesa di questa esplosione escono con tutta la loro irruenza, in breve è eccitatissima. In questi giorni è in tournée nell’America latina, a luglio sarà in Italia, il 21 Palermo e 29 a Taormina.
Tutto sempre con il marito al suo fianco, Aleksej Kuznetsoff. Perché lei è digitale, viaggia con blackberry, ipad, posta fa e briga, ha intuito le potenzialità del web, ma è il marito a tradurre le idee nella pratica. Un marito coach, pianista anch’egli, colui che girò il primo di una serie di video. Un abile imprenditore che, per la legge del contrappasso, è nato nell’URSS di Bresnev. È stato lui il primo a intuire le potenzialità della moglie, a trovare il metodo per metterle a frutto. E a decidere che il futuro della coppia erano gli States. A Miami entrarono nelle grazie di un avvocato, colto e benestante, Julian Kreeger, che li introdusse nei circoli musicali giusti, e poi via.
D’ora in avanti Mr Kuznetsoff vaglierà con ulteriore attenzione l’agenda della moglie, al momento in via di rielaborazione: tutto sta cambiando, le sale di provincia devono sparire.
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