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Le piccole grandi bugie delle "madri disperate" per difendere i propri figli

Kidman e Witherspoon star nella serie di Sky: "Raccontiamo le donne in modo vero e divertente"

Le piccole grandi bugie delle "madri disperate" per difendere i propri figli

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Le piccole grandi bugie delle "madri disperate" per difendere i propri figli

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Los Angeles - Il romanzo best seller Big Little Lies, piccole grandi bugie, dell'autrice australiana Liane Moriarty, è di quelli che tengono il lettore incollato alle pagine sino ad arrivare in fondo. Il suo segreto? Un giallo di solito svela l'accaduto e l'identità della vittima per poi arrivare pian piano al colpevole. La Moriarty stravolge le regole rivelando pochissimo: non chi è la vittima, non chi è l'assassino, propone a piccolissime dosi cosa è accaduto ma riesce a mantenere la tensione e alimenta la voglia di arrivare a scoprire cosa è successo davvero. Non deve essere stato facile per il regista canadese Jean-Marc Vallée (Dallas Buyers Club) riuscire a mantenere la stessa tensione nella omonima miniserie da otto puntate, che andrà in onda da questa sera, ogni mercoledì, dalle 21,15 su Sky Atlantic HD. Non deve essere stato facile ma, a giudicare dagli ascolti raccolti negli States, pare esserci riuscito, anche grazie alle interpretazioni di attrici del calibro di Nicole Kidman, Reese Witherspoon e Shailene Woodley. Le piccole grandi bugie del titolo sono quelle che vengono raccontate dalle protagoniste (ma anche dalle altre mamme del cast all star, fra queste Laura Dern e Zoe Kravitz) in seguito alla scoperta di un delitto avvenuto appunto nell'ambiente della scuola dei figli.

Piccole grandi bugie è stata fortemente voluta da Nicole Kidman, coinvolta anche nella produzione insieme alla Witherspoon: «Quando lessi il libro rimasi molto colpita dal fatto che riuscivo a relazionarmi con tutte le donne protagoniste del romanzo, la Moriarty è riuscita a descrivere un vastissimo spettro di donne e di madri e noi abbiamo cercato di raccontare in tv queste donne, in una maniera che fosse autentica e allo stesso tempo divertente».

Il divertimento è assicurato dall'umorismo dark che ricorda un classico della televisione del decennio scorso, Desperate Housewives, ma la Kidman trova che ci siano molte differenze: «Questa è una serie sulla solidarietà femminile e sulla maternità. Anche su certi modi, un po' ossessivi di essere madri. Le chiamano helicopter-mothers, mamme elicottero, perché sono apprensive e vogliono il controllo totale sui figli, come un elicottero sul traffico della città. Se mi ci relaziono? Mia figlia Sunday Rose ieri mi ha detto che sono iperprotettiva, ma in questo racconto c'è una tale varietà di emozioni che è difficile dare un nome a tutte. È stata una bella occasione, per le donne di tutte le età e di tutti i ceti sociali, per parlare di maternità che è il comune denominatore che accoglie sotto la stessa coperta queste donne, molto diverse fra loro». Anche Nicole Kidman e Reese Witherspoon sono madri molto diverse fra loro. La prima ha avuto due figlie tardi, intorno ai 40 anni, Reese Witherspoon era poco più che ventenne quando divenne madre. «Avevo 22 anni, ma poi ho avuto un altro figlio a 37 anni. Sono divorziata e risposata. Credo di potermi relazionare con un po' tutte le donne della serie. In particolare Madeline, il mio personaggio, che ha una figlia grande e due ragazzini più piccoli avuti da un secondo matrimonio, mi somiglia molto. Nel nostro racconto non ci sono donne buone e donne cattive, ci sono diverse personalità e diversi momenti della loro vita. Ci sono tanti colori e questo credo sia l'aspetto più interessante del lavoro di Valleè». È stata la Witherspoon a coinvolgere il regista canadese: «Abbiamo lavorato insieme in un paio di progetti in passato, poi ha firmato per dirigere un paio di episodi di questa serie ma quando è stato chiaro quanto importante fosse il suo apporto, lo abbiamo letteralmente supplicato perché rimanesse per tutte le otto puntate».

Sia lei che la Kidman ultimamente traggono molte soddisfazioni dal ruolo di produttrice: «Mi piace raccontare storie conclude la Kidman - Ci sono state fasi della mia vita in cui leggere un libro, vedere un film, ascoltare una storia mi ha davvero aiutato. Da ragazzina la mia intera vita erano i libri, i libri mi hanno spesso salvata.

Ecco perché mi piace così tanto fare parte di questo processo creativo».

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