Un po' come quei nonni stramorti, che i parenti tengono ufficialmente in vita per riscuoterne la pensione, riecco i cinepanettoni. Mascherati da commedia all'italiana, però, genere che tutto l'anno funziona, come dimostra l'exploit pop di Checco Zalone, storie facili e tendenti all'allegro ricicciano.
Nonostante ne avessimo decretato la fine, apre la processione natalizia Un fantastico via vai (dal 12)di Leonardo Pieraccioni, il toscanaccio che attenta ai soldini della tredicesima imbastendo un esile racconto intorno al quarantenne Arnaldo, cioè lui stesso, appesantito dopo l'accasamento con Laura Torrisi, che gli ha dato la figlia Martina. E infatti il suo uomo medio, a tavola indeciso tra zuppa e passato, è così imbolsito dalla routine con la moglie sciapetta (Serena Autieri) che a un certo punto, complice una sospetta passione extraconiugale, trasforma la crisi domestica in occasione. Siccome Pieraccioni ha nostalgia del suo miglior film, I laureati (1995), niente di meglio che rivitalizzare una vena esausta con un'iniezione di gioventù. Se la moglie lo butta fuori casa, una camera per studenti accoglierà il vecchio giovanotto in una convivenza dove una cosa è chiara: i ventenni non se la passano bene. E meno male che c'è Pieraccioni, che chiama a raccolta i comici regionali, lasciando liberi Maurizio Battista e Marco Marzocca di parlare romanesco, mentre i toscani Panariello e Ceccherini aspirano le consonanti.
Già, la banda dei toscani che si spalleggiano, con Carlo Conti che, in tivù, reclamizza le pieraccionate, mentre ieri, al lancio del suo film, Pieraccioni ha tirato un'altra volata a Matteo Renzi, dopo il tweet che equiparava il sindaco di Firenze a Celentano: «Sono preoccupato di Renzi: è talmente poliedrico che se comincia a fare questo mestiere non ce n'è più per nessuno», ha scherzato l'artista, simpatizzando col candidato alla segreteria del Pd e insistendo sul lato showbiz dell'uomo politico. Due piccioni con una fava: far parlare di sé, mentre Un fantastico via vai lascia fredda l'audience e infilare Renzi nel cono di luce. Non sembra, invece, circoli la stessa empatia dalle parti della commedia di Neri Parenti, Colpi di fortuna (dal 19), film in tre episodi che siglerà la fine del sodalizio tra il produttore Aurelio De Laurentiis e Christian De Sica, pronto a tornare in coppia con Massimo Boldi, intanto che «'O presidente» del Napoli ingaggia I Soliti Idioti per il cinepanettone '14.
«Per trent'anni ho fatto sempre lo stesso film, quasi con le stesse battute», lamenta Christian, che nel film di Natale anti-iella (sul poster giganteggia un cornetto portafortuna) fa l'imprenditore tessile superstizioso (mai affari il 13 o il 17) alle prese con un traduttore (Francesco Mandelli) menagramo.
Qua, i soldi che mancano e quelli che si devono trovare sono il filo conduttore, con Lillo&Greg impegnati in scongiuri antisfiga. In soffitta il filone Vacanze a..., con locations da sogno per il ceto medio che non sogna più, avanza l'angustia domestica di Indovina chi viene a Natale (dal 19) di Fausto Brizzi.
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