Pif troppo bravo, e "manzi" sgrammaticatole pagelle

Le pagelle di Tony Damascelli

Pif troppo bravo, e "manzi" sgrammaticatole pagelle

SUPERPIF 10

Grillo? Ma mi faccia il piacere, avrebbe detto De Curtis Antonio. Pif è la televisione, vera, facile, naturale, senza bisogno di spiegazioni, riflessioni, pause da intellettuali. Non sono necessarie cento telecamere per allestire uno spettacolo, non è necessaria una brigata di autori, amici dei miei amici per mettere giù due idee scarse, basta una telecamerina, basta un uomo solo al comando, il suo nome è Pierfrancesco, il cognome è Diliberto, viene da Palermo ma sembra un marziano a Sanremo. Quando se la trova improvvisamente dinanzi il salivante Beppe Grillo balbetta, suda anzi sputa e Pif lo dice, lo illustra. Costo della produzione? Uno scontrino. Difficile che faccia carriera.

THE PRESENTER 1

Nella lingua inglese trattasi di colui il quale illustra, narra, spiega l'evento e i suoi interpreti. Al festival di Fazio Fabio è un amico, un conoscente, un idolo per la Fazio United di cui sopra. Gramellini Massimo, ad esempio, vicedirettore de La Stampa di Torino, durante la prima serata è sceso dalle gloriose scale per dichiarare il voto dei Perturbazione ma, perturbato, ha tirato fuori da una tasca la brutta, forse la bella, del compito in classe, cioè ha letto l'articolo da lui medesimo scritto e che il suo giornale avrebbe pubblicato il giorno dopo nella rubrica «Buongiorno». Anticipata con la Buonanotte. Il massimo dell'Ego, Narciso in confronto era una giovane marmotta.

POMPE FUNEBRI sv

Jannacci, De André, Freak Antoni. Poi toccherà ad Abbado. Il festival commemora i defunti. Non tutti. Little Tony, ad esempio, presente a dieci festival, non trova menzione. Una prece per gli autori smemorati. Diciamo così.

ALICE&ELLEN 9

A 17 anni al Lido di Parigi, a 78 all'Ariston di Sanremo. Dove sta l'errore? Wunderbar, Kessler. Zwei tedesche meglio che ein (Merkel).

SANTAMARIA-MANZI 6-

Come interprete del maestro di scuola della televisione in bianco e nero gli scappa un «dargli» al posto di «dar loro». Non è mai troppo tardi.

VESSICCHIO 8

Autista di carro funebre in Giggi il bullo (1982), conserva l'aspetto mortuario con barba e occhi cadaverici, ma è una napoletano verace, geniale, artista che, per chi non lo sapesse, ha scritto Ti lascio una canzone (vedi alla voce Paoli Gino mica Clerici Antonella, per favore). Resiste alle molestie sessuali di Littizzetto.

ZOEGGELER 8 P

arla un italiano da Sturmtruppen, peggiore di quello delle Kessler, comunque migliore dello slang della Littizzetto che slitta su chiappe, culo e palle. Armin risponde con una smorfia. Torna a Merano senza lasciare traccia. Meglio così. Certa roba non fa per i campioni veri.

CARLO CONTI 7

È assente sul palco ma presente nell'operazione dei migliori anni, tra vecchie glorie e canzoni e

ancora con le citazioni sul «Bello» lette dalla coppia di presentatori, testi rivisti e corretti da «Noi che...». Un'idea inedita, nuovissima, trasgressiva, non è vero, cari (in tutti i sensi) autori impegnati di Sanremo?

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