Pio e Amedeo, quando il trash è di successo

Piacere, piace. Senza dubbio. Soprattutto ai giovani. O almeno a quelli che guardano ancora la tv - e addirittura la tv generalista - e non passano il tempo chinati sui cellulari. Lunedì su Italia 1, nella prima puntata in prime time della terza edizione gli Emigratis, hanno ottenuto ben il 10 per cento di share, arrivando al 26 per cento nella fascia giovane tra i 15 e i 34 anni. E allora forse hanno ragione loro, Pio e Amedeo, a percorrere fino in fondo la via dell'obbrobrio, ad arrivare nel punto più profondo dell'inferno del trash, a esportare nel mondo l'immagine più orribile di quella parte degli italiani ignoranti, rozzi, esagerati. Tanto, dài, è tutto ironico, grottesco, fatto apposta per inorridire, scherzare, riderci su. Tanto c'è la voce fuori campo di Francesco Pannofino che smonta tutto, che fa da contraltare. Anzi, c'è pure il risvolto educativo (dicono loro, scherzando ovviamente): nelle prossime puntate si affronteranno i temi della disabilità (dopo aver finto un matrimonio gay). A zonzo insieme ai due «terruncielli» (definizione data da loro) inviati nel mondo a scrocco ci sarà anche un ragazzo disabile, autistico, senza retorica né manierismo. Bravi, bravissimi: ai giovani di queste cose bisogna parlare con un linguaggio diverso, usare i loro toni, le loro parolacce, i loro paradossi.

C'è da chiedersi se sia un merito adeguarsi a come si esprimono - non solo linguisticamente - questi ragazzi. Ma questa è un'altra storia. Comunque, se non si ha la fortuna di essere ancora giovani, si può tranquillamente evitare quest'abbuffata di, per carità, ironico, trash...

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