Cultura e Spettacoli

Platinette: "Sono bulimico di cibo e di lavoro"

In un'intervista al Corriere Della Sera, Mauro Coruzzi - in arte Platinette - parla della sua bulimia di cibo e di lavoro: "Evito il tempo libero per non dirmi che mi manca un affetto. Adesso mi riprendo la mia vita prima che sia tardi"

Platinette: "Sono bulimico di cibo e di lavoro"

Mauro Coruzzi, in arte Platinette, ha annunciato di voler lasciare la trasmissione Italia Sì di Marco Liorni per riprendere in mano la sua vita e per guarire dalla bulimia di cibo e di lavoro, causata dalla mancanza di affetto.

In un'intervista al Corriere della Sera, Platinette lancia il suo grido di dolore: "A 64 anni non posso più rimandare l’appuntamento con me stesso. Ormai, per scendere la scala di quello studio, mi poggiavo al corrimano, claudicante come se avessi sulle spalle un altro uomo di cento chili". Nonostante il dolore per la sua situazione, Mauro Coruzzi pare determinato: "Ho avviato un percorso e ho capito che per guarire non devo essere bulimico di lavoro".

La scelta di lasciare la trasmissione di Rai1 è stata dettata proprio da questa presa di coscienza: "Ho un programma quotidiano su Rtl 102.5, due rubriche su Di Più e Di Più Tv, e non posso fare Milano-Roma tutti i sabato, cenare male in treno, poi morire di domenica e resuscitare il lunedì, per 38 settimane di seguito". Ma Platinette non chiude le porte alla televisione: "Parteciperò, invece, a un’altra trasmissione, molto più breve, di cui non posso ancora dire". Quest'ultima affermazione dovrebbe far riferimento al suo ruolo di giudice in Amici Celebrities.

Mauro sembra pienamente conscio della sua condizione e dell'origine del suo disagio: "La verità è che la fame di lavoro serve a nascondere a me stesso il fatto che a casa non c’è nessuno che mi aspetti". "Evito il tempo libero per non dirmi che mi manca un affetto", aggiunge con una nota di rammarico.

L'origine del malessere risale al primo innamoramento: "Da quando il primo fidanzato, che come me aveva anche una ragazza, mi scaraventò dal Maggiolino urlando: io non sono come te. Era l’estate della maturità, misi 50 chili". Ma la "fame d'amore", Mauro la rintraccia anche nel costante paragone con l'affetto incondizionato di sua madre: "Con lei, non ho mai sentito il giudizio, però l’amore assoluto che ho sentito è diventato il killer di ogni altro amore. In cuor mio, ho sempre fatto confronti fra lei e i tre uomini importanti che ho avuto".

Adesso Platinette si sente come in una guerra che non ha la sicurezza di vincere. "​Non guardo troppo lontano, ma solo a questa prima battaglia per garantirmi 5 o 6 anni di vita decente", chiosa Mauro sconsolato.

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