Porro e Telese, strana coppia che torna a beccarsi «In onda»
14 Settembre 2012 - 07:23I due giornalisti affrontano i temi di attualità con visioni opposte. Al sabato due ore di trasmissione, con il tocco ironico di Vergassola
Intanto, tornano In onda. E, visto la fine che hanno fatto alcuni programmi de La7 ben più sponsorizzati e sovvenzionati, è già un risultato. In più raddoppiano, anzi lo fanno ufficialmente, perché in una parte della stagione già l'anno scorso si erano allungati. Stiamo parlando di Luca Telese e Nicola Porro, i due quarantenni bi-mediatici, nel senso che si cimentano sia con la carta stampata sia con la televisione, che da domani sera riprendono a fronteggiarsi - e a punzecchiarsi - da una capo all'altro della scrivania della trasmissione delle otto e mezza del weekend.
L'uno, Telese, ex giornalista de Il Fatto e ora in procinto di lanciare il nuovo quotidiano Pubblico in contrasto con il giornale di Travaglio, con una posizione più a sinistra; l'altro, Porro, vice direttore de Il Giornale, con una visione liberale (la preferisce come definizione a quella «di area di destra»). L'obiettivo rimane lo stesso: dare degli stessi argomenti due letture diverse, con un po' di ironia e di irriverenza. Visioni corredate ovviamente dal parere dai protagonisti delle vicende politiche e d'attualità. Al sabato l'appuntamento sarà di due ore, complice la scomparsa dello show della Dandini, uno di quelli non riconfermati quest'anno e dall'assenza, sulla rete diretta concorrente come tipologia di pubblico (Raitre), del programma di Fabio Fazio che in questa stagione andrà in onda di domenica e lunedì. Dunque, In onda sarà arricchito da collegamenti, inviati, approfondimenti e dall'innesto di un momento di comicità affidato a Dario Vergassola che fingerà di essere rimasto chiuso a Montecitorio nel weekend. «Ma a me piacerebbe avere in trasmissione - dice Porro - anche Germana Pasquero, che è bravissima nell'imitazione del ministro Fornero».
Come andrà questo secondo anno della strana coppia? «Intanto - scherza subito Telese - ora io sono direttore ed editore (di Pubblico), quindi un gradino sopra Nicola, che è vice direttore». «Bè - ribatte Porro - intanto speriamo che Luca riesca ad arrivare in studio...» Tra i colleghi si sa: i ritardi di Telese sono leggendari, figuriamoci con un quotidiano da organizzare ogni giorno... «E comunque gli auguro grande successo - aggiunge il conduttore liberale - anche se oggi come oggi io un giornale lo chiamerei Privato più che Pubblico». Tornando a In onda, Porro in questa nuova stagione vuole «coinvolgere gli invisibili, i non organizzati, cioè le persone come i commercianti e gli artigiani che stanno soffrendo molto per la crisi - e che non sono per forza evasori - ma non sono ascoltati perché non creano casini come hanno fatto i lavoratori dell'Alcoa a Roma». Fermo restando che la trasmissione deve restare «post-ideologica», «post-berlusconiana», nel senso che non deve perseguire una «contrapposizione di ideologie politiche», ma una «contrapposizione di idee, di sfumature». In più - aggiunge Telese - e qui esce l'anima da «rottamatore renziano» - deve tendere a un «rinnovamento generazionale presentando al pubblico facce nuove e interessanti come il vice direttore del Sole24Ore Alessandro Plateroti».
Ma i due, che ne La7 fanno capolino tra tanti big, cosa pensano delle fazioni che si sono scatenate dopo il caso Favia-grillini dentro la loro rete, con Mentana-Travaglio schierati da una parte e Formigli-Telese (sempre lui) dall'altra? «L'altro giorno - scherza, ma non troppo il neo direttore di Pubblico - mi ha chiamato Santoro (in arrivo a La7) e m'ha detto: La prossima volta che fate un complotto mi raccomando chiamatemi». Più serio Porro: «Non riesco a capire perché quando le interviste rubate le mandano in onda altri va tutto bene, invece quando lo fa Formigli diventa un problema. Secondo me ha fatto una trasmissione bellissima e di quello scoop si sta parlando da una settimana». Bè, si capisce in quale schieramento si schiera il vice-direttore del Giornale.
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