Una «Porta rossa» fin troppo girevole

In effetti sta ottenendo risultati di tutto rispetto. L'altra sera ha raggiunto 2.678.000 spettatori per uno share dell'11,38 per cento. Quindi, tutto bene per Raidue che in queste ultime settimane fatica a trovare conferme nell'Auditel per i nuovi prodotti varati dal direttore Carlo Freccero. Nonostante questo La Porta Rossa, arrivata alla terza serata della seconda stagione, è una fiction difficile da seguire. Ci immaginiamo gli spettatori che si perdono in una trama parecchio complicata, zeppa di elementi di difficile comprensione inseriti per creare più angoscia possibile. Certo, chi sceglie di guardare questa serie sa a quanti fantasmi va incontro, partendo dal presupposto che il protagonista è già morto (il commissario Cagliostro-Lino Guanciale), però pare che la mano venga troppo forzata. Inoltre la serie è inzuppata di temi strappalacrime come la persecuzione della vedova Cagliostro, interpretata da Gabriella Pession. Insomma, la seconda stagione non è all'altezza della prima. Comunque ha avuto una buona audience, nonostante la concorrenza della partita su Raiuno Fiorentina-Atalanta, semifinale d'andata della Coppa Italia, che ha registrato 4.595.000 telespettatori, share del 18,30%.

Un risultato comunque non eclatante che ha permesso all'altro programma importante della serata di mercoledì, L'Isola dei Famosi, di recuperare terreno rispetto alle ultime settimane: 2.832.000 telespettatori, share 16, 9 per cento. Un'edizione, come già sottolineato, scialba, senza mordente, penalizzata per giunta dalla scelta di cambiare continuamente giorno di messa in onda.