Primeteatro

In questo Giocatore di Dostoevskij prodotto dal teatro Bellini di Napoli e dallo Stabile di Catania, protagonisti sono il gioco d'azzardo e l'umanità che ne è vittima. La riduzione di Vitaliano Trevisan intreccia la biografia con il romanzo dettato alla moglie dallo scrittore per onorare l'impegno preso col suo editore. Nella scena ideata da Roberto Crea il tempo - quello della scrittura e quello del gioco - è scandito da due clessidre che si appoggiano ad altrettanti scrittoi, mentre i due protagonisti (Daniele Russo e Camilla Favro) entrano ed escono dalla scena come in un gioco di specchi, dal ruolo dello scrittore e della stenografa insieme a Aleksej e Paulina, i veri protagonisti. Siamo a Rulettenburg, un'immaginaria città termale dove Aleksej fa il precettore in una stravagante famiglia composta da un vecchio generale e dalla figliastra Paulina. Attorno a loro ruotano curiosi personaggi di contorno, come Madame Blanche, una donna dal passato turbolento, e il marchese De Grieux, responsabile del loro dissesto finanziario. Tutti giocano e tutti perdono. L'unica speranza è data dalla probabile eredità di una nonna che però si mette a giocare anche lei, dilapidando tutti i suoi averi. Come si vede, l'intreccio è da commedia boulvardier ma senza lieto fine.

Quello a cui assistiamo è il progressivo inaridimento morale di un giovane nel cui cuore la roulette prende il posto della sua innamorata. Spettacolo delizioso e ben recitato.

IL GIOCATORE - Milano, Teatro Franco Parenti.

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