Harry ha ingannato Meghan? Spunta la verità sulla Corona

La Megxit avrebbe una spiegazione semplice, le omissioni del principe Harry, che non avrebbe spiegato davvero a Meghan Markle cosa significa far parte della royal family

Harry ha ingannato Meghan? Spunta la verità sulla Corona

La Megxit potrebbe avere una causa così semplice da risultare perfino banale. Per più di un anno i tabloid hanno cercato di capire quale fosse stato il punto di rottura tra i Sussex e la royal family ma, forse, la verità va cercata altrove, all’inizio della storia d’amore tra il principe Harry e Meghan Markle.

Tutta colpa di Harry?

Secondo l’esperto Robert Jobson, autore del libro “Prince Philip’s Century”, il fidanzamento sarebbe stato il momento cruciale per spiegare a Meghan a cosa andava incontro. Quali sarebbero stati i suoi doveri e il suo ruolo a corte. Cosa ci si aspettava da lei. Tutti argomenti che, però, il principe Harry avrebbe accuratamente evitato. Jobson ha dichiarato a Page Six: "Niente di affascinante. Seppur molti pensino il contrario, far parte della royal family è un duro lavoro. Se Meghan fosse stata informata più nel dettaglio, probabilmente non le sarebbe piaciuto”.

Lasciamo la vita da favola delle principesse dove è giusto che stia, nei libri di favole appunto. Far parte di un casato regnante nella realtà è ben altra cosa. Il principe Harry lo sa, è nato in quell’ambiente e meglio di tutti può raccontarne i pregi e i difetti. Eppure con Meghan Markle non lo avrebbe fatto in maniera adeguata, forse temendo di perderla. Del resto le sue vecchie fiamme, prima fra tutte Cressida Bonas, hanno ammesso di aver avuto problemi ad adattarsi al clima di Palazzo e di non essersela sentita di andare fino in fondo. A tal proposito, in un’intervista al Telegraph, la giovane ammise: “Avevo paura di fallire, di essere rifiutata, di non fare le cose bene, di non essere perfetta. Penso che ciò mi abbia limitato in determinate situazioni della mia vita”. Cressida non avrebbe retto alle pressioni e nemmeno Meghan. Quest’ultima, però, se ne sarebbe resa conto dopo il matrimonio. In un certo senso quando era troppo tardi.

Meghan non è una vittima

Jobson, comunque, ci mette in guardia dal considerare Meghan una vittima: “La duchessa sapeva che sarebbe entrata a far parte di una famiglia prestigiosa. Avrebbe dovuto documentarsi e non ha alibi”. Nell’era di internet è difficile credere, come emerso dall'intervista con Oprah, che Meghan non abbia mai digitato su Google il nome del principe Harry. Altrettanto strano è pensare che non abbia mai avuto tra le mani un giornale, un libro o non abbia mai visto un documentario sulla famiglia reale. Poniamo pure che l’argomento non rientrasse tra i suoi interessi. La Markle ha sempre vissuto su questo pianeta, è un dato incontrovertibile, quindi non poteva non sapere, seppur a grandi linee, chi fossero i Windsor.

Possibile, poi, che non abbia mai avuto la curiosità di capire il mondo da cui veniva l’uomo di cui si era innamorata? È come credere che la cicogna porti i bambini ai futuri genitori. Tra l’altro non è vero, come Meghan afferma sempre nell’intervista, che lo staff di Buckingham Palace l’avrebbe lasciata sola, privandola di consigli e supporto. Sua Maestà incaricò Samantha Cohen, una delle sue più leali collaboratrici, di spiegare alla duchessa le regole del protocollo. Possibile che Meghan non le abbia rivolto domande, espresso dei dubbi? Pensava di saperne abbastanza sulla vita di corte? (Quindi sapeva, contrariamente a quanto detto a Oprah?). In ogni caso l’ingenuità di Meghan non regge.

Questione di gerarchie

Secondo Jobson ciò che avrebbe indispettito la Markle sarebbe stata la rigida gerarchia di Palazzo. L’esperto ha chiarito: “Quando ha visto che lei e Harry avevano una piccola casa e che William e Kate erano considerati la coppia numero uno, probabilmente non l’ha capito. Meghan ha pensato che, insieme al marito, avrebbe potuto fare ben di meglio, iniziando a commercializzare la royal family. Questo, francamente, è inaccettabile, perché è contrario ai compiti della monarchia”.

Meghan Markle avrebbe voluto le luci della ribalta anche su di sé, dimenticando che la corte non è il set di un film e gli stemmi reali non sono un’etichetta da apporre su una qualunque confezione in vendita.

È vero, la royal family è anche un brand, una “Firm”, come la definì Filippo, ma la sua essenza va oltre tutto ciò. Jobson, infatti, ha concluso: “Essere membro della royal family significa in primis servire e aiutare gli altri, non aiutare se stessi. Che temo sia quello che hanno fatto i Sussex”.

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