Pubblico in sala e 26 Big. Amadeus: "Sarà il Festival della rinascita post Covid"

Il rito nazionalpop dà un segnale di normalità: "Transennare Sanremo? Sarebbe fantascienza"

Pubblico in sala e 26 Big. Amadeus: "Sarà il Festival della rinascita post Covid"

Allora tocca a Sanremo dare un segnale di normalità in questo periodo anormale. «La parola d'ordine è rinascita. Sarebbe fantascienza transennare la città di Sanremo», ha spiegato Amadeus presentando la finale di Sanremo Giovani in onda dal Teatro del Casinò di Sanremo giovedì sera su Rai1, Radio2 e RaiPlay (dove sarà consegnato anche il premio TimMusic alla canzone più ascoltata sulla piattaforma). Durante la puntata non saranno soltanto annunciate le otto Nuove Proposte che si giocheranno la vittoria all'Ariston ma anche tutto il cast del Big. Sorpresa: in questa 71esima edizione i «Campioni» saranno 26, due in più dell'ultima volta. Probabilmente non sono mai stati così tanti nella storia del Festival ma, come spiega un Amadeus in regolamentare mascherina, «la proposta è stata enorme». Di certo dipende anche dalle prospettive non certo rosee per la musica nel 2021. Con i palchi chiusi chissà ancora per quanto e il pubblico disorientato, l'Ariston è (giustamente) apparso a tanti artisti come l'unica grande vetrina sulla quale affacciarsi.

«La situazione è difficilissima», dice Amadeus mentre il direttore di Rai1, Coletta, conferma di «lavorare per la normalità». In poche parole, il Festival rimarrà all'Ariston, dove il pubblico potrà entrare ma tutto «Sappiamo le difficoltà che impone il teatro ma rispetteremo tutti i parametri di sicurezza». Forse mai, nelle finora settanta edizioni del Festival, c'è stata così tanta incertezza e così tanta preoccupazione per la salute.

Però, come è sempre stato nei periodi più difficili, il rito nazionalpopolare per eccellenza, ossia il Festival della canzone, prova a dare un segnale che ricompatti e ispiri fiducia. C'è la pandemia, certo, ma rispettando le regole si può fare un evento che, oltretutto, garantisce un introito decisivo per migliaia di famiglie. Quindi le date fissate sono quelle tra il 2 e il 6 marzo 2021: in quelle sere andrà in onda il 71esimo Festival, quello che vuole essere «normale» proprio perché siamo in un periodo di straordinaria anormalità. La squadra è nota soltanto nella parte maschile, perché a condurre e a fare il direttore artistico sarà ancora Amadeus e Fiorello tornerà (pericolosamente) a fare «l'incursore». Per lui è la sfida più complicata perché l'obiettivo è ancora quello difficilissimo di stupire e sparigliare le carte. Gli tocca a questo giro il compito più difficile: andare fuori copione, essere imprevedibile.

Per quanto riguarda quelle una volta chiamate vallette (oggi no, per carità) c'è ancora mistero e qualcosa si potrà sapere forse dopo l'Epifania. Nomi ne circolano pochi e comunque sembra esclusa Vanessa Incontrada, per il dispiacere di molti. Più ingarbugliato il solito Toto Sanremo, ossia il gioco di previsioni su chi parteciperà in gara all'Ariston. Fedez e Francesca Michielin sono praticamente certi, a Leo Gassman spetterebbe quasi di diritto, i Maneskin, Ermal Meta, Gaia, Renga, Aiello (da tenere d'occhio), Luca Carboni, Bugo, Noemi, Irama, i favolosi Di Martino e Colapesce, Malika Ayane e Ghemon potrebbero far parte di un megacast con 10 artiste donna (non granché, a dar retta alla matematica) e comunque tanti giovani. E questo è il dato fondamentale per la musica: Sanremo deve rinnovare i suoni, lo ha fatto e si spera continui a farlo anche questa volta dopo il patatrac virale.

Amadeus conferma: «Il Festival non si può fare in situazione Covid. Ci sarà un palco esterno, i cantanti portano fan e se non ci sono quelli non è il Festival ma un'altra trasmissione».

E Fiorello, con una incursione a sorpresa durante la conferenza stampa, lo critica scherzosamente esorcizzando la pessima abitudine della stampa: «Mi hai deluso, Amadeus, neanche un po' di sessismo, di omofobia, di razzismo, di negazionismo. Dì qualche cosa, lanciati! Dì come sei veramente, perché sennò cosa scrivono? La polemica non l'hai fatta?...». La gag più importante di tutte.

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