Quel dentista visionario che ha conquistato LucasAngelo Licata, pioniere della fantascienza italiana, torna con «Closer»

No è inutile. Anche sforzandosi non vengono in mente film italiani recenti appartenenti pienamente al genere fantascientifico. Diciamo che, a parte Nirvana di Gabriele Salvatores (1997) e qualche sporadico tentativo di Eros Puglielli, Giacomo Cimini, Gipi e i Manetti Bros, il nostro non è un paese per la fantascienza. Ci voleva la passione, il sogno e la fantasia di un dentista di Ventimiglia per cambiare il corso delle cose. Così Angelo Licata nel 2007 con settemila Euro s'inventa in casa i 60 minuti di Dark Resurrection Volume 1 ambientato nell'amato universo di Guerre Stellari. Spedisce questo vero e proprio «fan movie» a George Lucas (per via dell'utilizzo delle spade luminose, i riferimenti agli Jedi…) che, a sorpresa oltre ai complimenti: «Truly Amazing» («Veramente incredibile»), lo autorizza alla proiezione con l'unica raccomandazione di non trarne profitto economico. Il film finisce subito su Youtube dove le visualizzazioni non si sono ancora fermate (siamo intorno a un milione e ottocentomila). Visto il successo, nel 2011 Licata gira il prequel Dark Resurrection Volume 0, che spopola nuovamente sul web e viene trasmesso dalla Rai4 di Carlo Freccero.
Ora l'odontoiatra ligure torna al suo genere prediletto, sempre con uno sguardo ammirato ai film americani degli anni '70 e '80, con il cortometraggio di 20 minuti intitolato Closer su una coppia di innamorati - interpretati da Vincenzo Alfieri e Elena Cucci - che spera di godersi un passionale weekend campeggiando nel bosco prima dell'arrivo di due misteriosi alieni. Ancora una volta Licata (recentemente supervisore degli effetti visivi degli spot del «Mulino Bianco» con Antonio Banderas) distribuisce il film gratuitamente in rete perché - teorizza - «Internet è il futuro». Affermazione che, direte, corrisponde alla scoperta dell'acqua calda. Ma Licata ha le idee chiare in merito anche perché realizza i suoi film con il crowdfunding: "In Italia si continuano a produrre film ad alto budget, bassi incassi e poche possibilità di rientrare dei costi.

Se non iniziamo ad esportare producendo film di genere per il mercato internazionale, la nostra industria imploderà. Anche per questo il film è stato girato in inglese e poi sottotitolato in italiano. Spero che Closer sia un esempio di come anche in Italia si possa fare fantascienza».

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