Mica facile prendere in giro uno che della presa in giro ha fatto il suo mestiere. Insomma uno che, comicamente parlando, sa difendersi. Uno che magari grazie alla sua capacità istrionica è anche riuscito ad arrivare al centro del palcoscenico politico. Sarà per questo che con Beppe Grillo, pur nella vivavicissima satira politica italiana, non se la prende mai nessuno. Aggiungiamoci magari che resta quella certa solidarietà tra colleghi, quella declinata brutalmente nella saggezza popolare del detto cane non mangia cane. Quindi al netto della canzone duetto Beppe Grillo - Pier Luigi Bersani messa in scena da Crozza e qualche apparizione negli Sgommati, il leader di Cinque Stelle l'ha fatta sempre più o meno franca.
Almeno sin che non è arrivato l'attore palermitano Sergio Friscia che per Striscia la notizia ha messo in piedi delle gag esilaranti, aggirandosi in zona Montecitorio e piombando in mezzo ai pentastellati per gettarli nel panico con una imitazione di Grillo quasi perfetta, tanto che qualcuno per la strada gli urla un convinto: «Bravo, Beppe!». In perfetto stile Striscia si è esibito in attacchi verbali ad alzo zero: «Tu con la telecamera sei grillino? Cortesemente allora fai sì muovendo su e giù la telecamera. Ecco allora ti voglio bene e vaffanculo!». O ancora: «Come ti chiami? Sai i nomi non li so ci sentiamo solo via chat. Ditelo a tutti che siamo il primo partito... lo dovete dire... diteglielo che sono dei morti». E poi ad esempio, nella puntata del 23 aprile, apre il fuoco sulla questione Rodotà: «Ma potevamo noi votare Rodotà? Quando mai possiamo votare uno che c'ha 82 pensioni?». E così il senatore (pardonne, cittadino) Mario Giarruso si dà alla fuga e l'onorevole (pardonne, cittadino) Sergio Battelli rimane invece vittima del Grillo-Friscia. Visto che non è abbastanza convinto nel ripetere gli slogan: «Fammi un favore, vai ospite da Barbara D'Urso, così poi ti caccio e ti mando affanculo». Riescono a difendersi solo politici più scafati e di lungo corso come Rocco Buttiglione che impassibile si fa inseguire: «Vi siete mangiati un Paese, dimmi che vi mettete un po' a dieta...». E poi sornione al «dimmi che abbattete i costi della politica» risponde con un sorriso condiscendente: «Un po' li abbiamo già abbattuti, non se ne è accorto nessuno ma un po' li abbiamo già abbattuti».
E certo, l'imitazione di Grillo di Sergio Friscia è di lunga data. C'era stata qualche comparsata quando l'attore, classe 1971 e scoperto da Boncompagni ai tempi di Macao, lavorava alla trasmissione di Rai 3 Tintoria Show tra cui una surreale intervista con Rosanna Cancellieri (quella vera): «Cancellieri sull'Isola dei famosi intervistavi i gamberetti. Io non ho paura delle interviste, sono altre le cose che mi fan paura. Quali? Beh le domande!». Poi dal 2011 è diventato uno dei tanti personaggi di Striscia dove le imitazioni son di casa e c'è una certa sovrabbondanza di doppi: basti pensare ai Renzi, Alfano, Valentino, Morandi, Marini, Maroni e persino Michela Vittoria Brambilla (tutti interpretati dal poliedrico Dario Ballantini). Certo però ora il Grillo di Friscia-Striscia assume un ruolo nuovo e finisce proprio al centro della satira politica. Come spiegano dalla redazione di Striscia l'idea risale a prima. «L'idea di Grillo è nata quando c'è stata la polemica sul corpo delle donne. Era un argomento violento, a Striscia mancava un inviato, un imitatore e anche un conduttore così violento, così si è pensato di attingere da Beppe Grillo». E Friscia nel fare Grillo è anche dotato del fisico giusto: «È più piccolo ma ben proporzionato. Anche Ballantini è in grado di fare Grillo, come Crozza. Fisicamente però ci sono differenze non colmabili con il trucco».
Grillo come avrà preso le invasioni di campo del suo doppio? Speriamo meglio di Goljadkin il protagonista de Il Sosia di Dostoevskij, sulla satira dovrebbe essere vaccinato. Di certo al pubblico piacciono e anche i grillini (a parte i pasdaran) ci scherzano in rete: «È una versione nana, se lo facevano a grandezza naturale il Berluska si prendeva male...».
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