Fabrizio Frizzi si è spento a 60 anni. Da tempo, dopo quell'ischemia che l'aveva colpito qualche mese fa, stava combattendo una durissima battaglia. Era tornato in tv, aveva ripreso la sua vita entrando nuovamente nelle case degli italiani, il tutto con quel sorriso rassicurante e pacato che l'ha sempre accompagnato in tutta la sua carriera. Lui era consapevole che il cammino verso la guarigione era lungo e in salita. Non ha mai nascosto quella battaglia portata avanti con dignità e senza mai abbandonare il suo pubblico, la seconda famiglia di Frizzi. In un'ultima intervista a Gente aveva detto: "Combatto come un leone ogni giorno per vincere questa battaglia. Lo faccio. Per mia moglie e per mia figlia, devo vederla crescere".
Non aveva mai spento la luce della speranza. Credeva nella vittoria finale in questa sfida grande che purtoppo ha perso: "Quando avrò finito, e speriamo finisca bene, potrò raccontare. Anzi, vorrò raccontare che la ricerca medica mi sta dando una chance in più", aveva detto. Poi quella vogiia di uscire dal tunnel. Un mese di tempo e avrebbe saputo qualcosa in più sulla battaglia: "Tra un mese, o forse un po' di più, saprò come vanno le cure. I medici ogni tanto mi danno buone notizie. Ma dosano bene le parole". Il tempo è stato come sempre tiranno. Nella notte una emorragia lo ha spento portandosi via la sua semplicità. Tra i conduttori della tv italiana è forse quello che è rimasto sempre nel cuore di chi guarda la tv. In punta di piedi entrava in casa e poi ne usciva. Lo faceva con l'Eredità, lo ha fatto in prima serata con il suo storico Scommettiamo che e ha accompagnato i telespettatori alle prime serate con i Soliti Ignoti. Sono solo alcuni dei programmi firmati Frizzi.
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