Radiogiornale

Si continua a ripetere di quanto sia decisivo il web per la musica leggera. È ovvio che sia così, se non altro perché, tra streaming e download (il primo più del secondo), quasi tutto circola ormai nella forma di «musica liquida». Ma a creare le tendenze, a individuare i trend e a consolidarli è ancora la radio. Già, quell'oggetto inventato da più di un secolo che, meglio di quasi tutti gli altri media, ha saputo adeguarsi alla rivoluzione digitale. Lo confermano anche le due classifiche sulle canzoni più trasmesse del 2015. Una è stilata da Radio Airplay basandosi sulla semplice contabilità dei singoli passaggi radiofonici: vince chi è stato trasmesso di più e tutti gli altri vanno in ordine decrescente. L'altra è firmata da EarOne sulla base di variabili come gli ascolti della radio e della fascia oraria di trasmissione. Per EarOne il più trasmesso di tutti nel 2015 è stato Uptown funk di Mark Ronson. Per Airplay, invece, Cheerleader di Omi. Comunque, tutti i nomi in entrambe le graduatorie sono più o meno gli stessi, da Jovanotti a Malika Ayane a Cremonini fino a Major Lazer e Baby K con Giusy Ferreri. Sono gli stessi brani, con le dovute eccezioni, che si ritrovano nelle classifiche streaming e download.

Stabilire matematicamente se per il loro successo sia stato più importante l'apporto del web o della radio è come chiedersi se sia nato prima l'uovo o la gallina. Però è evidente che la massa d'urto delle stazioni radiofoniche sia decisiva più di tutto il resto. Esattamente come sempre. Esattamente all'opposto di come qualcuno si augurava.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica